Il capo di Facepunch, Garry Newman, spiega le meccaniche del gioco PvP, come ha avuto questa ispirazione e l'adattamento per console
Facepunch e Double Eleven hanno annunciato che Rust, il popolarissimo gioco di sopravvivenza online, uscirà per PlayStation 4 l’anno prossimo. Siamo riusciti a fare due chiacchiere con il capo di Facepunch, Garry Newman, per scoprirne di più su Rust e per capire cosa significherà questo annuncio per i giocatori.
Rust ha già un forte seguito su PC, perché pensi che abbia attirato così tanto i giocatori?
Rust è un gioco di sopravvivenza duro. Un passo falso e puoi perdere ore, giorni o settimane di progressi. Una mossa giusta e puoi invece avvantaggiarti di settimane. È un gioco pieno di grossi rischi e ricompense.
Quando inizi a giocare, sei in una posizione davvero sfavorevole. Hai in mano solo una pietra mentre tutti gli altri dispongono di un AK. Quindi devi darti da fare per migliorare la tua situazione. Non è un percorso lineare. Potresti trovare un cadavere pieno di equipaggiamento e fare un bel balzo in avanti. Potresti trovare un’area dell’isola tranquilla dove creare una base e crescere da lì. Potresti unirti a qualche amico e, assieme, dominare l’intera isola.
Ecco perché penso che sia così popolare. Ogni volta che muori, vorrai vendicarti e vorrai provare una nuova strategia.
Qual è stata la tua principale fonte d’ispirazione, quando hai progettato il brutale mondo di Rust?
Quando venne annunciato Stalker, rimanemmo molto colpiti dal mondo che avevano creato. Un mondo reale e vivo dove il tempo passava anche in tua assenza. Si sentivano i rumori delle schermaglie a chilometri di distanza, gli animali si muovevano per i fatti loro, succedevano un sacco di cose strane ed era pieno di aree radioattive interessanti. Questo stimolò molto il nostro interesse.
Siamo anche grandi fan degli sparatutto in prima persona, quindi i classici COD, Counter-Strike e Battlefield.
I giocatori chiedono una versione per console da molto tempo, come mai avete deciso di rilasciare Rust nel 2020?
Siamo al lavoro su Rust per PC dal 2013, in accesso anticipato. Durante quel periodo ci siamo sentiti in dovere di mantenere la nostra promessa nei confronti di chiunque ci avesse supportato, quindi il PC era la nostra priorità.
Nel 2018 l’accesso anticipato è terminato, quindi abbiamo deciso di iniziare a pensare alla versione per console. Contemporaneamente, però, non era qualcosa che volevamo affrontare di fretta.
Quali sono gli elementi chiave su cui volete focalizzarvi, quando rilasciate un gioco come Rust su console?
Rust è il miglior gioco di sopravvivenza su PC. Non è una questione pubblicitaria, è un dato di fatto. La nostra priorità, quindi, era di rendere Rust il miglior gioco di sopravvivenza anche su console.
L’ingrediente principale era già pronto: il gioco stesso. L’unica cosa che dovevamo fare, per rendere Rust il miglior gioco di sopravvivenza per console, era azzopparci per quanto riguarda comandi e prestazioni. È importantissimo che quegli elementi siano perfetti, in un gioco PvP del genere.
Il mondo di Rust non fornisce immediatamente una storia chiara, ma l’ambiente post-apocalittico è pieno di immagini e riferimenti americani e russi: c’è una storia dietro tutto quanto?
Sì, c’è una storia. Tutti gli elementi nel mondo hanno una motivazione e un significato.
Non condividiamo nulla di tutto ciò, perché vorremmo evitare di finire come Star Wars, dove non possiamo fare qualcosa senza contraddire altri 5 elementi citati in precedenza. Abbiamo scoperto che in questo modo facciamo felice la community: è divertente vederli esplorare e mettere assieme gli elementi che trovano.
Una parte del divertimento di Rust è trovare o ospitare una mappa su cui giocare. Sarà possibile anche per i giocatori PlayStation affittare il proprio server?
Senza ombra di dubbio. È importante per noi consentire ai giocatori di avere e configurare i propri server con le impostazioni che preferiscono.
Qual è la cosa che aspettate con più ansia al lancio di Rust, l’anno prossimo?
Rust crea un sacco di storie. In altri giochi potresti incontrare una situazione particolare, non so… Un cavallo che prende a calci un PNG, ma sai che ogni altro giocatore ha avuto la medesima esperienza. Ogni giocatore di Rust con cui ho parlato personalmente ha la sua storia da raccontare. Un tizio, una volta, mi ha raccontato di essere caduto in una buca, e di non essere stato in grado di uscirne. A quel punto ha dovuto lanciare in aria tutte le sue armi, i suoi vestiti e le munizioni, in modo che il suo compagno di squadra potesse conservarle per lui. Aveva le lacrime agli occhi dal ridere mentre lo raccontava.
Quindi non vedo l’ora di sentire nuove storie del genere. Alle cene di famiglia. Mentre sto cercando di mangiare.
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