Ecco com’è nato il remaster per PS4 Rogue Trooper Redux, disponibile dal 17 ottobre

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Ecco com’è nato il remaster per PS4 Rogue Trooper Redux, disponibile dal 17 ottobre

Rebellion spiega come ha ricreato un classico per l'era moderna

Oggi, abbiamo annunciato che Rogue Trooper Redux arriverà su PlayStation 4 il 17 ottobre!

Per qualcuno che ha lavorato sul titolo originale, questa notizia non è soltanto emozionante… è sconvolgente! È incredibile vedere un gioco 2000 AD che abbiamo creato per PlayStation 2 nel 2006 arrivare rimasterizzato su PlayStation 4. A essere onesti, è un po’ surreale, ma vedere com’è cambiato l’originale mi ha davvero emozionato. Il nostro nuovo trailer compara le due versioni ed evidenzia perfettamente le differenze!

Ma come abbiamo lavorato noi e i nostri amici di TickTock Games?

Forse pensate che far funzionare vecchi giochi sui sistemi odierni sia cosa da poco, ma non è sempre così. Il sistema PlayStation 4 è estremamente diverso dai suoi predecessori e il panorama del gioco online su PlayStation è irriconoscibile rispetto al suo stato un decennio fa.

C’è bisogno di una versione del gioco creata appositamente per i sistemi moderni, che integri tutto ciò a cui ormai siamo abituati: trofei, inviti, texture in alta definizione, 1080p, illuminazione e ombre dinamiche e tanto altro.

Rogue Trooper Redux

Da dove iniziare?

Prima di tutto, bisogna avere ancora il codice sorgente e gli asset del gioco originale. Ricreare ogni cosa da zero richiederebbe davvero molto tempo! In particolare, ricreare le meccaniche di gioco è notoriamente difficile. Come sarebbe possibile ricreare fedelmente le stesse sensazioni di gioco senza sapere come funzionava l’originale?

Fortunatamente per Rogue Trooper Redux, la lungimiranza di Rebellion ha dato i suoi frutti, aiutata anche da una certa tendenza all’accumulo… Il nostro magazzino è pieno di tesori che raccontano 25 anni di storia videoludica! Per questo, abbiamo potuto ricompilare il codice sorgente per i sistemi moderni. Abbiamo dovuto superare alcuni ostacoli, come sempre, ma è stato molto più semplice che ripartire da zero.

Fin qui, tutto bene! A quel punto, non rimane che implementare il gioco online, integrare tutte quelle funzionalità che ho nominato prima e riconfezionare il gioco per i sistemi moderni, giusto?

Rogue Trooper Redux

Più bello che mai!

Ma, se fai tutto questo, perché non rendere il gioco tanto bello quanto divertente? Per sfruttare al meglio la potenza del nuovo sistema, è necessario riscrivere da capo il codice del rendering, affinché sfrutti tutte le nuove, incredibili funzioni che sono disponibili al giorno d’oggi. Poi, per utilizzare quei nuovi render, c’è bisogno di nuove texture, mappe speculari e meshwork high poly.

Fortunatamente, armati degli asset originali e dei tool utilizzati per crearli, abbiamo potuto cambiare faccia al gioco con nuovi mesh per i personaggi, i veicoli, le texture e tanto altro. Grazie a questo lavoro, il gioco è più bello che mai, ma c’erano ancora alcuni ostacoli da superare. Le scene FMV, per esempio, hanno subito un processo di completa ri-renderizzazione per le risoluzioni moderne.

Rogue Trooper Redux

Nuove aspettative e funzionalità

Le grandi meccaniche di gioco non invecchiano mai o, almeno, non quanto la grafica! Però, alcune cose cambiano: si creano aspettative, per cui i giocatori si abituano al fatto che un certo tasto sia assegnato a un comando specifico, perché in molti giochi funziona così.

Rogue Trooper è stato uno dei primi sparatutto a sfruttare la meccanica della copertura, ma, da allora, sono nate certe “convenzioni”. Per portare il gioco a un pubblico il più ampio possibile, abbiamo preferito ritoccare i comandi originali per adattarci a queste nuove regole.

Nell’originale, si passava alla modalità copertura premendo un tasto. All’epoca, funzionava perfettamente, ma gli sparatutto moderni usano un sistema automatico per cui basta raggiungere una copertura per sfruttarla. Ormai, la meccanica originale sembra un po’ vecchia e rigida.

Perciò, per Rogue Trooper Redux, abbiamo modificato il sistema di copertura rendendolo automatico. È un passaggio naturale e, se non avete giocato l’originale, non pensereste mai che sia cambiato qualcosa.

Rogue Trooper Redux

Automatizzare la copertura ha liberato un tasto, che abbiamo potuto utilizzare per un’altra funzione assente nell’originale, ma che ci si aspetta in uno sparatutto moderno: la modalità mira. La modalità mira avvicina la visuale alle spalle di Rogue, permettendo colpi più precisi senza dover passare alla modalità cecchino. È utile, comoda e sembra fatta apposta per il gioco. Se avete giocato a uno sparatutto in terza persona moderno, vi sarà immediatamente familiare.

Creare Rogue Trooper Redux è stata un’esperienza affascinante. Rivisitare i vecchi ambienti di Nu-Earth è stato come rovistare tra vecchi scatoloni in una polverosa soffitta, riscoprendo ricordi bellissimi e, a volte, anche non così belli. Alla fine, in ogni modo, è stato fantastico riportare ai giocatori un titolo che, per noi, significa molto. Dieci anni non sono pochi e la memoria, a volte, gioca degli scherzi. La nostalgia fa vedere tutto rosa e Rogue Trooper ci è sempre sembrato così bello. Ora, lo è davvero.

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