Con gli sviluppatori di Insomniac Games, Santa Monica Studio, Guerrilla e tanti altri.
Riuscite a crederci che sono passati dieci anni dall’arrivo di Destiny su PS3 e PS4? Dieci anni da quando i giocatori hanno scelto il loro primo Cacciatore, Titano o Stregone e si sono tuffati nell’immenso mondo sci-fi di Bungie per coltivare il loro giovane Guardiano. Ricordo nitidamente il mio primo scontro con un Camminatore Caduto nel Cosmodromo, durante l’alpha di Destiny, tanti anni fa.
Per festeggiare questa saga decennale, abbiamo chiesto agli sviluppatori di PlayStation Studios di condividere i loro ricordi più belli su Destiny e il loro punto di vista su ciò che rende questo gioco così appagante.
Bando alle ciance, buon decimo anniversario, Destiny!
“Quando Destiny è stato rilasciato per la prima volta, dopo averci giocato per un po’, ho contattato i miei amici del liceo che vivono in un’altra città e li ho convinti a comprare una PS4 per giocare con me.” Ci siamo divertiti così tanto da inaugurare la serata di gioco settimanale, che va avanti dal 2014. Destiny è stato quello che ci ha fatto reincontrare e ci ha legato ancora di più.
Di solito non riesco a giocare a un titolo senza analizzarne le animazioni. Le animazioni dei nemici e i filmati di Destiny mi hanno sempre lasciato di stucco. Ogni fazione sembra unica e ben distinta dalle altre, con varie personalità che vengono trasmesse attraverso i loro movimenti. Anche l’uso di Bungie dei suoi full body IK rigs, è sempre stato fantastico.”
– Bruno Velazquez, Game Director, Santa Monica Studio
“Ho acquistato Destiny due mesi dopo la sua uscita, come auto-regalo di compleanno, e negli ultimi dieci anni mi ha donato tanti momenti di gioia, e una squadra di amici per la vita.
Ma il punto di non ritorno è stata la missione di apertura dell’espansione Ombre dal Profondo. Uno dei miei amici è riuscito a uscire per primo dai tunnel dell’Alveare e ha detto: “Oh, mio dio, ragazzi dovete venire subito qui.” Ricordo ancora lo stupore e la paura che abbiamo provato girando l’angolo nei tunnel della luna e vedere un’enorme piramide incastonata nella pietra lunare, per poi capire cosa rappresentava. Una delle migliori rivelazioni a cui io abbia mai assistito.
Essendo una responsabile delle luci, Destiny è una vera ispirazione per me: dagli splendidi skybox all’uso eccellente dei colori e delle ombre per creare interesse, punti focali e per condurre il giocatore in luoghi fantastici. È un sogno per me lavorare a un titolo avendo così tanta libertà di colori e atmosfere!”
– Jen Carlin, Artista delle luci, Insomniac Games
“Da settembre 2014, gioco a Destiny a periodi. Ho pregato mia zia di prendermelo come regalo di Natale anticipato perché avevo capito che questo gioco era speciale sin dai primi trailer. Dal liceo al college, fino ad arrivare al mio lavoro in PlayStation, è sempre stato lì.
Quando entro nella Torre, non importa quanto tempo sia passato, è come tornare a casa. Ovviamente, è stato davvero devastante quando abbiamo perso la prima e ancora più emozionante il ritrovarla nel Pallido Cuore. Destiny ha raggiunto una simbiosi incredibile basata sulla dedizione non sono degli sviluppatori, ma anche dei giocatori e della community, che permette di creare questa connessione emotiva così intensa.
Essendo un designer narrativo e delle missioni, la longevità della storia, la profondità della costruzione del mondo e le indimenticabili campagne principali e storie stagionali hanno lasciato un segno indelebile in me, il che mi fa desiderare di voler vivere tutto ancora una volta e spero di poter replicare tutto questo nella mia carriera.”
– Sam Jordan, Designer, Insomniac Games
“Il primo ricordo che ho di Destiny riguarda i loop fatti per un amico, per recuperare Relic Iron su Marte, ma il mio ricordo preferito riguarda l’aver battuto Nezarac con la mia squadra in modalità Contesa, dopo essere stati spazzati via durante la fase finale, grazie all’insistenza di uno dei miei amici che voleva usare Osteo Striga.
L’espressione dei giocatori nel buildcrafting è quello che mantiene vivo il mio interesse per Destiny, soprattutto il fatto che una build sia diversa da persona a persona. Amo perfezionare le mie build per aiutare i miei compagni di squadra, che si tratti di creare sfere con un Cacciatore dell’arco, mettere in sicurezza il campo di battaglia con uno Stregone da Stasi o creare paradisi con un Titano del Vuoto. Buon decimo anniversario Destiny, sei ufficialmente una leggenda!”
– Matthew Makuch, Progettista tecnico senior, Bend Studio
“In ogni incursione si ha una giacca fisica che si può acquistare completandola durante la prima settimana. La mia preferita è la prima che ho ricevuto, la giacca della Corona del Tormento. C’è sopra un calice e il mio gamer tag. Non avevo un clan, ma dovevo cercare un gruppo. Alla potenza minima la difficoltà è assurda. La maggior parte dei colpi mi facevano arrivare a un passo dalla morte. Alla fine, il gruppo mi ha espulso e sono andato a letto deluso e scoraggiato.
Il giorno dopo, mi sono unito a un altro gruppo per un’ultima partita prima del reset. Nel gruppo c’erano gli speedrunner di Fast, che due settimane dopo avrebbero stabilito il record mondiale. L’ho capito quando sono volati via saltando tutto il puzzle basato sui salti!
Al boss finale, sono saltati fuori dei cristalli che dovevano essere buttati giù da due giocatori. Io cercavo di sopravvivere quindi me li perdevo spesso, e sentivo che mi dicevano in coro “Dietro di te! Sbrigati!” Dieci minuti prima del reset, siamo stati spazzati via da un enrage [che si scatena se i giocatori ci mettono troppo tempo] poco prima di eliminare il boss. Ma ci siamo ripresi e lo abbiamo eliminato a pochi minuti dalla fine. In meno di 24 ore, sono passato dalle stalle alle stelle nel mio viaggio su Destiny.”
– Jeffrey Lininger, Game designer senior, Guerrilla
“Una delle cose che preferisco di Destiny è che è come se fosse un gioco sandbox social e un programma televisivo di cui non posso fare a meno. Guidare un gruppo di amici nella Volta di Vetro, durante la loro prima incursione, è stata un’esperienza fantastica!
Il mio primo istinto quando trovo qualcosa di bello è dirlo a qualcun’altro. È stato molto divertente condividere una delle mie esperienze preferite di sempre, accompagnarli in ogni scontro e guardarli morire continuamente, ma anche emozionarsi quando comprendevano le meccaniche e alla fine vincere.
Allo stesso tempo, è un mondo affascinante da esplorare e approfondire. Leggere i Libri del Dolore e il lavoro del fantastico team di scrittura è stato intenso tanto quanto esplorare il Pallido Cuore o sconfiggere finalmente Skolas quando ci abbiamo provato stupidamente (o coraggiosamente?) durante quella settimana in cui Lightswitch era il modificatore. Bei tempi. Telesto va amato presto.”
– Luke Gillard, Tester senior delle funzionalità, Guerrilla/PlayStation QA
“Il momento più memorabile per me è stato l’arrivo dell’espansione Regina dei Sussurri, mentre si procede a cannone (letteralmente) attraverso una serie infinita di splendidi luoghi che mi hanno lasciato senza parole.
Destiny 2 è un capolavoro visivo e grafico; gli ambienti realizzati accuratamente sono arricchiti dalla narrazione e, a mio parere, soprattutto dalla luce. Sin dal suo primo lancio, la luce in Destiny ha avuto una certa influenza su di me e sui modi in cui la utilizzo in ambienti simili. L’uso dei colori, le composizioni e l’implementazione del gameplay, il talento artistico del team pone uno degli standard più elevati del nostro settore e lo dimostra attraverso ogni nuova espansione.”
– Daniel Sewell, Artista delle luci senior, Haven
Qual è il vostro primo e più bel ricordo di Destiny degli ultimi dieci anni?
I commenti sono chiusi.