Murasaki Baby – Massimo Guarini risponde alle vostre domande (Prima Parte)

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Murasaki Baby – Massimo Guarini risponde alle vostre domande (Prima Parte)

Ciao ragazzi,
al gamescom 2013, tra un annuncio bomba e l’altro, una bambina con un palloncino viola a forma di cuore è riuscita ad attirare la curiosità del mondo videoludico. Stiamo parlando della protagonista di Murasaki Baby, titolo indie in uscita esclusiva su PlayStation Vita, sviluppato dal team italiano Ovosonico. A settembre vi avevamo chiesto di rivolgere le vostre domande al fondatore e Creative Director di Ovosonico Massimo Guarini che ha gentilmente risposto a tutte le vostre curiosità. Ecco la prima parte delle sue risposte!

Murasaki Baby: dove nasce l’idea di creare qualcosa dallo stile unico mai visto finora? Quanto tempo ci avete messo per sviluppare il gioco? (brucelee739)

Massimo Guarini: L’idea di creare qualcosa di unico nasce dal desiderio di sperimentare con nuove tematiche, toccare soggetti e stili a me cari, e di sorprendere ed emozionare il pubblico. Lo sviluppo del gioco non è ancora finito e richiederà sicuramente più di un anno in totale.

Credo sia ancora presto parlarne ma mi chiedo: quali sono gli obiettivi attuali e futuri di Ovosonico? (brucelee739)

MG: Gli obiettivi di Ovosonico sono di creare titoli originali caratterizzati da uno stile unico e personale e da una forte componente autoriale. Titoli capaci di emozionare e di parlare ad un’utenza più ampia, senza tuttavia mai prendersi troppo sul serio.

Quali sono i tre videogiochi che hanno formato la tua cultura videoludica? Intendo da semplice appassionato. In soldoni: a cosa giocavi da “pischello”? 😀 (threequid)

MG: I tre videogiochi che ricordo sempre con grande piacere sono senza dubbio ”ICO” per PlayStation 2, “Zelda – A Link to the Past” e “Mario Kart 64”. Aggiungo anche il più recente “GodHand” per il suo carattere esuberante ed esilerante.

I tre videogiochi che vorresti aver sviluppato? (threequid)

MG: “Murasaki Baby” e i prossimi due titoli che svilupperò con Ovosonico.

A giudicare dalle sue produzioni, Suda51 sembra un tipo abbastanza “eccentrico”. Condividete la passione per i videogiochi e per la musica. Com’è stato lavorare con lui? Puoi raccontarci qualche siparietto curioso? (threequid)

MG: Lavorare con Suda51 è stata un’esperienza unica e surreale, soprattutto alla luce del fatto che la nostra visione creativa era molto simile e in sintonia. Nonostante il suo personaggio pubblico sia molto eccentrico, sul lavoro e in ufficio Suda è alquanto normale. Ricordo sempre con un sorriso quando di colpo, senza dire nulla a nessuno, si assentò dall’ufficio per più di una settimana. Al suo ritorno mi disse che si era ritirato nella sua casa in montagna per scrivere la sceneggiatura di un nuovo gioco. Pare proprio che Suda non riesca a concentrarsi troppo in ufficio.

Volevo sapere se siete consci dell’importanza che riveste Murasaki Baby per la vostra “carriera”. Voglio dire… credo che per un developer poter avere il privilegio di lavorare sotto l’ala protettrice di un nome importante della scena videoludica come Sony sia il massimo che può capitare nella vita! Immagino però che vi abbiano comunque lasciati sufficientemente liberi d’imporre il vostro stile e il vostro modo assai originale e creativo di approcciare la materia, in questo senso si può vedere quella dimensione un po’ tipica del mondo indie. Vi auguro il giusto successo con questo progetto targato SCEE e spero che sia solo l’inizio di una collaborazione che vi porti in futuro ad approdare anche sui lidi del PSN, o perché no, delle console di nuova generazione. (FoliPSN)

MG: Come studio e come azienda, siamo assolutamente consci dell’importanza che riveste il primo progetto. La partnership con Sony è nata proprio in seguito all’idea di Murasaki Baby, progetto che viene realizzato da Ovosonico nella massima autonomia creativa. Finché fra Ovosonico e Sony vi sarà stima e fiducia reciproca, potrete sicuramente aspettarvi importanti novità per il futuro.

Mi piacerebbe sapere da cosa derivi il nome “Murasaki” visto che di tratti giapponesi (almeno dai video) non se ne sono visti molti. (sonoro-san)

MG: Il termine “Murasaki” significa “viola” in Giapponese. Il titolo “Murasaki Baby” significa letteralmente “la bambina viola”.

Lo studio è formato da nomi di grande profilo: in particolare, come ricordato a inizio pagina, ricordo con piacere di aver già visto il nome di Massimo Guarini nei primissimi posti tra i crediti di Shadows of the Damned. Chiedo a lui: fondando Ovosonico, immagino Lei abbia lasciato Grasshopper Manufacture: ciò è avvenuto per incomprensioni con Goichi Suda (o con altri membri del suo staff) o se ne è allontanato perché voleva scrivere un capitolo tutto personale della sua storia e tornare alle italiche radici per poterle rinvigorire un pochetto (da noi in effetti il campo dello sviluppo videoludico non è radicato come in altri Stati)? Divorzio consensuale o travagliato? (Tyranytar)

MG: Divorzio assolutamente consensuale. Anzi, più che di divorzio, parlerei di fine di un periodo ed inizio di un periodo nuovo. Io e Suda siamo sempre andati molto d’accordo sia in termini umani che creativi. La mia decisione di abbandonare il Giappone non ha nulla a che vedere con Suda o con Grasshopper. Vedo spesso Suda ogni volta che torno in Giappone per lavoro o alle fiere internazionali, e siamo rimasti ottimi amici.

E i suoi colleghi? Sono amici italiani incontrati nel corso degli anni in giro per il mondo (come Andrea Pessino ai Readyatdawn…)? Come ha fatto a convincerli a lasciare Sega, Capcom etc. e a fondare una propria etichetta? (Tyranytar)

MG: I miei colleghi sono sia italiani talentuosi incontrati nel corso degli anni in giro per il mondo, sia fidati colleghi di vecchia data. Non è stato necessario convincere nessuno. Le persone che fanno parte di Ovosonico lo fanno perché’ motivati e perché’ credono fortemente in ciò che Ovosonico rappresenta.

Mi sembra d’aver letto da qualche parte che non aveste fin dall’inizio l’idea di creare per Playstation Vita, ma che solo in seguito l’abbiate considerata come piattaforma ideale. Pensate che potrete creare altre novità sulla piccola di casa Sony o pensate di spostarvi (anche) su altre console, come la PS4? (Tyranytar)

MG: Come studio siamo sicuramente interessati ad esplorare piattaforme come la PlayStation 4, tuttavia non partiamo mai dalla scelta della piattaforma o della tecnologia, ma piuttosto dal contenuto. E’ la natura del contenuto stesso che deciderà se dovrà comparire su PlayStation Vita o PlayStation 4.

Ringraziamo Massimo per la gentilezza con cui ha risposto a queste interessanti domande e vi diamo appuntamento alla prossima settimana per la seconda parte delle risposte!

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