Ecco come lo studio e Raven stanno collaborando per fornire una nuova lettura del classico multigiocatore a squadre
Il mese scorso, la beta di Call of Duty WWII ha illustrato pienamente la visione e gli obiettivi di gameplay di Sledgehammer Game. La caratteristica principale è il ritorno alla dura e sporca Seconda Guerra Mondiale.
Le ambizioni di Sledgehammer Games, però, vanno ben oltre un cambio di tono e di ambientazione: grazie alla nuova modalità Guerra, lo studio vuole scrivere un capitolo completamente nuovo rispetto alle modalità multigiocatore dei passati Call of Duty. La modalità Guerra mette a confronto due squadre in una missione a obiettivi variabili, che assomiglia un po’ a un tiro alla fune in formato sparatutto.
Ho parlato con Sean Soucy, progettista della modalità multigiocatore di Sledgehammer Games, per scoprire qualcosa in più sull’origine della loro nuova gemma bellica. Perciò, proseguite con la lettura per prepararvi al meglio al 3 novembre!
Cosa vi ha spinto a sviluppare una modalità asimmetrica a obiettivi come la modalità Guerra?
Soucy: Ogni anno cerchiamo di regalare ai nostri giocatori delle nuove esperienze, e il ritorno alla Seconda Guerra Mondiale si prestava particolarmente all’introduzione di questa modalità. Grazie alla partnership con Raven abbiamo potuto inserire un po’ della storia della Seconda Guerra Mondiale nella modalità multigiocatore, implementando diverse nuove meccaniche quali muri edificabili e nidi di mitragliatrice, oltre agli obiettivi unici e in sequenza che i giocatori sperimenteranno da una mappa all’altra.
Volevamo anche portare il gioco di squadra a un nuovo livello: nella modalità Guerra, il coordinamento della squadra è ancor più fondamentale per prevalere sul nemico. La divisione che sceglierai rispetto ai tuoi compagni di squadra e il ruolo che vorrai interpretare sono molto importanti: potrai gettarti direttamente sull’obiettivo con il Soldato aviotrasportato o restare a distanza, offrendo copertura con la Divisione montana. Ci sono così tante strategie e tattiche che il team è davvero entusiasta quest’anno!
Quali altre interessanti dinamiche sono state aggiunte alle mappe della modalità Guerra, in arrivo su COD WWII al lancio, il 3/11?
Soucy: Alcuni elementi di gioco che i nostri fan proveranno per la prima volta al lancio delle nostre tre mappe per la modalità Guerra ci rendono davvero orgogliosi. Abbiamo aggiunto alcuni obiettivi multipli che permettono una serie di scelte e tattiche molto interessanti a livello di giocatore e squadra.
Per esempio, nel primo obiettivo dell’Operazione Nettuno, la nostra mappa della modalità Guerra basata sul D-Day, sarà necessario catturare due bunker sulla scogliera difesi dai soldati dell’asse, intenti a eliminare gli alleati con le proprie MG42, durante l’avanzata lungo la spiaggia. Sarà necessario conquistarli entrambi, ma l’ordine sarà assolutamente a scelta dei giocatori. Non voglio rivelare troppo, ma ad attendere i nostri giocatori ci sono un sacco di altre sorprese.
Credi che sia importante sperimentare nuovi metodi per incoraggiare diversi tipi di gioco?
Soucy: Sicuramente! Come dicevo, gli aspetti del coordinamento di squadra saranno molto più importanti nella modalità Guerra rispetto alle altre modalità, e questo per noi era una priorità. La selezione della divisione è importantissima, così come segnalare la posizione dei nemici, costruire le difese, scegliere dove attaccare, dove difendere e quando. E non finisce qui… Ci sono molti modi di ottenere la vittoria, e sicuramente sarà più facile avere successo con un buon coordinamento e con il gioco di squadra assieme agli alleati.
Durante lo sviluppo della modalità Guerra, avete mai pensato di schierare un numero elevatissimo di giocatori e di creare mappe enormi? Che cosa vi ha tenuto coi piedi per terra?
Soucy: Volevamo assicurarci di offrire l’esperienza di gioco migliore possibile e un coordinamento di squadra di alto livello. Il nostro obiettivo era quello di creare un equilibrio tra la sensazione di trovarsi in una vera battaglia della Seconda Guerra Mondiale e un’esperienza di gioco coinvolgente e divertente.
Alcuni fan hanno segnalato delle similitudini tra le missioni e il gameplay delle campagne a giocatore singolo degli originali Call of Duty e Call of Duty 2. È stata una scelta consapevole… o una felice coincidenza?
Soucy: Abbiamo preso ispirazione da varie fonti e da una miriade di punti di vista diversi all’interno del team, ma il nostro primo pensiero, quando abbiamo dovuto scegliere le missioni per la modalità Guerra, è stato quello di voler mettere i giocatori al centro di alcune delle battaglie più famose della Seconda Guerra Mondiale. Si tratta di un aspetto della modalità multigiocatore di Call of Duty veramente nuovo: i giocatori si sentiranno veri soldati immersi nelle battaglie più iconiche della Seconda Guerra Mondiale. Siamo riusciti a creare tutto quello che ci eravamo prefissati, e siamo davvero emozionati e desiderosi di vedere i nostri fan alle prese con tutte e tre le mappe della modalità Guerra.
Quali sono le possibilità narrative di modalità come Guerra? La dinamica del “tiro alla fune” offre un punto di vista molto diverso rispetto al multigiocatore competitivo.
Soucy: Ma certo! La storia è il contesto in cui si svolge l’azione. In ciascuna delle mappe della modalità Guerra è presente un obiettivo di missione primario, il motivo per cui si sta combattendo, e ognuno di essi è ispirato a vere battaglie svoltesi durante la Seconda Guerra Mondiale. Ogni passo è utile per avvicinarsi al completamento dell’obiettivo primario. Per esempio, nell’Operazione Sfondamento (la mappa che i giocatori proveranno nella versione beta) sarà necessario innanzitutto catturare un centro di comando per ottenere informazioni sulle difese dell’Asse, quindi costruire un ponte per far avanzare il proprio carro armato, distruggere un deposito di munizioni nemico e infine scortare il carro armato per completare la distruzione di una serie di batterie contraeree Flak 88. La storia fa parte dell’esperienza di gioco, perché lega tutte le azioni dei giocatori.
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