
Primi dettagli approfonditi di gameplay di Onimusha: Way of the Sword e una nuova battaglia contro un boss di Pragmata.
Capcom ha preso d’assalto la Gamescom 2025 con tre grandi titoli in uscita il prossimo anno: Resident Evil Requiem, Pragmata e Onimusha: Way of the Sword. Ho avuto l’occasione di provare questi tre titoli e mi sono ritrovato a fuggire da orrori indicibili, ad hackerare nemici robotici e a fare a fette demoni con la mia spada. Cominciamo.
Resident Evil Requiem
Con il nono episodio della saga principale di Resident Evil, in arrivo il 27 febbraio, Capcom si preparar a tornare dove tutto è iniziato: Raccoon City. Il trailer di annuncio è incentrato sull’analista dell’FBI Grace Ashcroft, mentre la demo di Resident Evil: Requiem che ho potuto provare è quella della presentazione di giugno, che si ricollega direttamente al filmato di anteprima.
La demo giocabile supporta sia la visuale in soggettiva che quella in terza persona: essendo un fan del coinvolgente survival horror Capcom Resident Evil 7: Biohazard, ho deciso di optare per la modalità in prima persona. La demo è iniziata con Grace sottosopra legata a una barella. Dopo essere riuscita a liberarsi dalle cinghie, la ragazza si ritrova in una stanza vuota di un ospedale, dove ho poi preso il controllo del personaggio.
Durante l’esplorazione dei corridoi angusti e bui mi sono imbattuto in alcune porte chiuse e in un cancello, che sembrava condurre alla luce e alla libertà… ma l’unico modo per aprirlo era trovare un fusibile. Un classico della serie Resident Evil, dove le chiavi da recuperare e gli enigmi da risolvere sono all’ordine del giorno. Ma mentre continuavo a esplorare quegli spazi claustrofobici è entrata in scena un’imponente creatura, vestita con un camice fuori misura… a quel punto mi sono fiondato di corsa nel buio per nascondermi.
Come in RE7, potevo sentire il mostro mentre mi braccava in quegli spazi ristretti, mentre cercavo gli oggetti per proseguire. Spostando un carrello scorrevole sono riuscito in qualche modo ad arrampicarmi su uno scaffale rialzato, ma nel farlo ho fatto cadere un sacco di oggetti facendo un gran fracasso. Ho trovato una bottiglia e l’ho lanciata in un angolo buio e distante con il tasto quadrato, per distrarre il mostro prima che riuscisse a trovarmi.
Alla fine, per recuperare il fusibile, ho dovuto oltrepassare il mostro in un corridoio stretto, sfruttando il buio con gli interruttori della luce per evitare di farmi trovare. Ma appena ho trovato il fusibile, la creatura all’improvviso è strisciata giù dal soffitto calandosi di fronte a Grace, per poi afferrarla e morderla ferocemente sulla spalla.
Fortunatamente, prima avevo trovato un’erba verde, così sono riuscito a tenere Grace in vita, mentre correvo per raggiungere il cancello e inserire il fusibile. Quando la demo si è conclusa avevo le mani gelate e digrignavo i denti dalla tensione. Questa breve prova di Requiem si è rivelata carica di ansia, e condita da qualche salto sulla sedia… le caratteristiche che più ho amato in RE7.
Pragmata
Lo sparatutto in terza persona Pragmata è una nuova IP di Capcom in arrivo l’anno prossimo e ci vedrà indossare la tuta spaziale di Hugh Williams, alle prese con un’indagine ambientata in una stazione lunare invasa da robot assassini. Per fortuna Hugh potrà contare sull’aiuto di Diana, un androide dalle fattezze di una ragazzina in grado di hackerare i robot.
Il combattimento di Pragmata è un mix di frenetica azione sparatutto e rapida risoluzione di enigmi. I robot incontrati da Hugh sono ben protetti contro le sue armi, ma Diana può violare da remoto i loro sistemi, compromettendone la capacità difensiva. L’interfaccia di hacking si basa su una griglia con dei nodi verdi al suo interno, i giocatori dovranno tentare di raggiungerli per disattivare le difese del robot contro cui stanno combattendo. Per spostare il cursore nella griglia è necessario usare i tasti quadrato, triangolo, cerchio e croce, e alcuni nodi sono attraversabili solo in una certa direzione.
Ogni battaglia però si rivelerà un vero e proprio scontro di riflessi, perché sarà necessario completare l’hacking in tempo reale, tentando nel contempo di evitare gli attacchi in arrivo. Tutto questo conferisce al combattimento una tensione divertente e spasmodica, sarà un po’ come cercare di disinnescare una bomba mentre si gioca a palla avvelenata.
Dopo qualche minuto trascorso a risolvere enigmi per raggiungere un ponte, la demo culmina in uno scontro impegnativo contro un mech equipaggiato con missili e turbo reattori: un elemento totalmente inedito inserito appositamente per la Gamescom. Restare lontano dai suoi assalti ha richiesto un intenso impiego delle schivate, rese possibili dai propulsori ad autonomia limitata di Hugh. Inoltre, ho dovuto scegliere con attenzione il momento giusto per eseguire l’hacking. Sono riuscito a farcela grazie a un lancia-reti energetiche capace di rallentare il nemico e, appena ne ho avuto la possibilità, sono passato a un potente fucile per danneggiare direttamente il boss. Ma fatta eccezione per la pistola di Hugh, tutte le armi in Pragmata si guastano una volta esaurite le munizioni, costringendo il giocatore a cercarne altre.
Sconfiggere il boss ha richiesto molti spostamenti rapidi e un utilizzo massiccio di hacking, da eseguire con attenzione al momento giusto. Lo scontro ha evidenziato come Pragmata provi a portare una ventata di novità negli sparatutto in terza persona, grazie a un minigioco di hacking in grado di esaltarne le meccaniche e offrire un combattimento entusiasmante.
Onimusha: Way of the Sword
Onimusha: Way of the Sword è il terzo capitolo principale della storica serie d’azione in terza persona di Capcom. Il primissimo test di Onimusha, reso disponibile da Capcom, ha dato dimostrazione di tutte le sfumature del combat system, un mix in grado di regalare grandi soddisfazioni una volta padroneggiato dal giocatore.
Con i tasti quadrato e triangolo è possibile eseguire rispettivamente un attacco leggero e pesante con la spada, ma la vera essenza degli scontri risiede nella difesa. Premendo L1 con un colpo nemico in arrivo si effettua una semplice parata, se invece si premono insieme L1 e quadrato il colpo verrà deviato, sbilanciando il nemico. Inoltre, attaccando con il giusto tempismo nel momento in cui il giocatore dovrebbe essere colpito, è possibile passare all’offensiva con un contrattacco Issen.
Tutte queste tecniche difensive risultano utili sotto vari aspetti. La parata è in grado di migliorare la spada, rendendo gli attacchi più potenti. Deflettere un colpo avversario ne danneggia la resistenza e, una volta esaurita, il nemico subisce un Issen Break (rottura della guardia Issen), risultando vulnerabile a una devastante esecuzione. Il contrattacco Issen è caratterizzato dal rapporto più alto tra potenziali rischi e vantaggi: si tratta della mossa più difficile da mettere a segno (io ci sono riuscito un’unica volta) ma infligge danni pesantissimi.
Facendo a fette spadaccini, arcieri e creature soprannaturali, mi sono fatto strada fino a un villaggio assediato dal demoniaco Genma. Dopo aver appreso le basi, mi sono imbattuto in una boss fight con il rivale di Musashi, Sasaki Ganryu. Sia Musashi che Sasaki sono equipaggiati con dei Guanti Oni, potenti manufatti in grado di assorbire le anime rilasciate dai nemici sconfitti: quando si accumulano abbastanza anime, è possibile eseguire un possente attacco Oni con R1.
Sasaki si è rivelato un avversario più veloce e formidabile di qualsiasi Genma: lo scontro con lui ha richiesto riflessi pronti, oltre all’esecuzione di diverse parate. Durante il duello era anche possibile sbilanciare Sasaki deflettendo i suoi colpi, fino a esaurirne la resistenza: è stato proprio in questo frangente che la combinazione di varie mosse difensive si è rivelata importante. Ogni tecnica aveva un impiego specifico: potenziare la spada utilizzando la parata per poi eseguire una deviazione mi ha permesso di ottenere un Issen Break, e infliggere così ancora più danni. Contro i boss era anche possibile compiere scelte strategiche per le esecuzioni: potevo attaccare un punto preciso per infliggere danni ingenti, o indirizzare il colpo altrove per ottenere anime, ricaricando così il guanto e la salute per riacquistare le forze più facilmente.
Dopo alcune parate rapide ed esecuzioni brutali, sono riuscito a sconfiggere Sasaki. Grazie alla sua velocità e intensità la demo di Onimusha: Way of the Sword ha dimostrato di poter offrire degli scontri davvero entusiasmanti, in grado di mettere alla prova gli appassionati dei giochi d’azione.
Con tre demo grandiose, Capcom è riuscita a fare il botto alla Gamescom 2025 e la sua lineup si preannuncia davvero varia ed esaltante per il 2026.
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