Due sparatutto arcade in un unico pacchetto
Bandit Six: Combined Arms è un pacchetto con due giochi in uno che include 42 livelli di azione incessante via terra, aria e mare, oltre a un’infinità di abilità, oggetti sbloccabili e potenziamenti per tutte le armi. Il pacchetto unisce i primi due titoli in realtà virtuale del nostro studio, Bandit Six e Salvo, giochi che ci permisero di familiarizzare con la VR.
Erano i nostri primi titoli in realtà virtuale e per molti giocatori avrebbero rappresentato il primo approccio al genere, per cui decidemmo di realizzare qualcosa di esaltante. Come molti sviluppatori al debutto nella VR, eravamo fermamente decisi a creare un prodotto confortevole e senza rischi di chinetosi. D’altra parte, essendo noi stessi giocatori, volevamo sviluppare videogiochi, non esperienze passive, e nello specifico degli sparatutto arcade. Ma come fare a combinare concetti come arcade, azione, sparatutto, realtà virtuale e interattività, risparmiando al contempo ai giocatori il mal di mare…
Fu allora che si accese una lampadina! Immaginate di giocare in prima persona (una scelta naturale per la realtà virtuale), di essere degli artiglieri (azione sparatutto), appostati in coda al velivolo (posizione di gioco seduta, visuale forzata con un’ampiezza di 170 gradi, che garantisce il massimo del comfort) su un bombardiere (che viaggia ad alta quota ad andatura costante, escludendo quindi fattori come velocità e accelerazione, e di conseguenza la chinetosi). Combinate questi elementi a un intuitivo sistema di mira basato sull’orientamento dello sguardo, a nugoli di bersagli in movimento a cui sparare (azione arcade) e otterrete Bandit Six.
Salvo ci permise di sviluppare ulteriormente queste idee. Si gioca sempre da seduti con un sistema di mira basato sullo sguardo, ma questa volta è possibile teletrasportarsi istantaneamente da una torretta all’altra, spostandosi all’interno dei livelli senza muoversi fisicamente (sempre per scongiurare la chinetosi).
E fin qui, tutto funzionava alla grande. Nondimeno, ci attendevano altre sfide! Vi ricordo che al tempo non esistevano “manuali” su come creare un gioco in realtà virtuale. Le regole erano ancora tutte da scrivere ed eravamo tra i primi a metterle nero su bianco (metafora banale, ma spero efficace).
Come gestire l’interfaccia utente? È uno sparatutto, quindi sono previste munizioni, salute e icone dei bersagli. Non esiste uno schermo, tantomeno confini. Oddio, non ci sono angoli in cui mettere gli indicatori! Beh, niente panico. Inserimmo le informazioni nel mondo di gioco.
In Bandit Six tutti questi dettagli sono parte integrante del reticolo di mira “reale”, mentre in Salvo compaiono sulle armi utilizzate. Tutte le informazioni di cui avete bisogno, in sostanza, sono sempre nel punto in cui si posano gli occhi (il mirino è orientato dallo sguardo, ricordate?) e alla giusta distanza focale (il mondo è tridimensionale, quindi ogni scena ha diversi livelli di profondità di fuoco). Problema risolto.
Infine, come indicare ai giocatori dove orientare lo sguardo? Lo schermo non è piatto, non si guarda il mondo di gioco attraverso una cornice. È realtà virtuale, NON ESISTONO SCHERMI! Siete immersi nelle ambientazioni e potete guardare ovunque!
Avevamo già realizzato molti giochi per console, ma tutto ciò che avevamo imparato fino a quel momento non era più valido (introdurre un nemico con uno stacco della telecamera, per esempio). Passare di colpo al punto di vista di un giocatore immerso nella realtà virtuale fu traumatico.
Per Combined Arms, pertanto, abbiamo rinunciato a queste soluzioni e ci siamo affidati all’audio per orientare il vostro sguardo. L’ambiente sonoro vi avvolge completamente e l’audio posizionale ci permette di attirare la vostra attenzione. Quando quell’enorme nave da guerra suona la sirena, sarete naturalmente indotti a guardarla. Bingo! Da allora abbiamo creato altri giochi in VR e accumulato maggiore esperienza. Ma ehi, lo spazio è ormai agli sgoccioli, per cui ve ne parlerò la prossima volta. Buona caccia e occhio a ore sei!
Raccolta di giochi con del potenziale, quali precursori della realtà virtuale in relazione al mondo degli sparatutto su mezzi aerei. Visivamente non mi sembrano però particolarmente impressionanti…
Certo che non dev’essere affatto evidente per uno sviluppatore creare giochi VR a giudicare da questo articolo (non esistevano infatti regole scritte chiare sulle modalità di attuazione per approcciarsi a questa “rivoluzione” del gaming).