In veste di sponsor ufficiale della UEFA Champions League, PlayStation da la possibilità ai suoi utenti di diventare reporter per un giorno grazie al concorso Young Journalist. Il fortunato vincitore del contest non solo potrà assistere ad un match di Champions League, ma avrà anche la fortuna di vivere in prima persona l’allenamento pre-partita, intervistare un commentatore sportivo e partecipare alla conferenza stampa post gara. Cosa vi chiediamo in cambio? Un report della partita a cui avete assistito. Prospero Pensa è stato il nostro giovane reporter in occasione del match Juventus – Shakhtar Donetsk, disputato il 2 ottobre 2012 allo Juventus Stadium.
Leggiamo la sua cronaca!
“E’ mancato l’apporto del pubblico, di solito ci danno sempre qualcosa in più, ma stavolta no”. È di Leonardo Bonucci la frase che fotografa un match particolare, il ritorno della Juventus in Champions League nella propria città. Ed effettivamente il cosiddetto dodicesimo uomo, il tifo bianconero, è stato il grande assente della serata. La partita è stata disputata allo Juventus Stadium che ha esordito bucherellato di posti liberi e acusticamente tiepido, complice il caro biglietti che i sostenitori non hanno gradito o semplicemente non hanno saputo affrontare. In più, i 29 mila paganti comprendevano una curva in sciopero e seduta per tutta la durata della partita, salvo alzare qualche coro nel finale.
Ulteriore ostacolo ai Campioni d’Italia è stato lo Shakhtar, che ha dimostrato di essere una squadra inaspettatamente solida e competitiva, e che senz’altro avrà ancora qualcosa da dire in questa edizione della Champions. La squadra guida attualmente il girone, insieme al Chelsea, imbattuto.
Ben sei i brasiliani nella rosa ucraina, senza contare il naturalizzato croato Eduardo, a dare un colorito verde-oro all’undici guidato da Lucescu, vecchia conoscenza del calcio italiano.
Pronti-via, la Juventus vede i primi minuti del match da spettatrice, in balia delle furie arancioni. Willian è per tutta la partita l’uomo più pericoloso tra gli ucraini, grazie alla velocità dei suoi movimenti che poco hanno a che vedere con il campionato italiano nel quale i bianconeri dominano da un anno. Al 13′ il direttore di gara olandese Nijhus non vede un fallo da rigore nell’area juventina; la pressione degli ospiti si intensifica, finché al 23′ i nodi vengono al pettine e Alex Texeira, classe ’90, a pochi passi dall’area di rigore gela Buffon e l’intero stadio.
Tanto basta a dar vita alla reazione dei padroni di casa. Pirlo finta il calcio d’angolo in mezzo all’area, poi trova di piatto un Bonucci perfettamente posizionato a limite area che, senza esitare, trova sotto l’incrocio dei pali, la rete del pareggio. Siamo al 25′ e sembra essere stato tutto un incubo.In realtà la Juve non smette di soffrire, pur entrando finalmente in partita. Matri non trova mai lo stop che gli consenta di girarsi verso la porta e persino Vucinic è in serata no. Carrera tenta Giovinco prima e Quagliarella poi, ma la ripresa non regala il dominio che ci si aspetta e lo Shakhtar continua a imporre il suo gioco. La difesa regge, ma la manovra offensiva è macchinosa e Marchisio lotta da solo, abbandonato da un Vidal totalmente in palla, che sembra l’ombra dell’eroe dello Stamford Bridge. Nell’ultimo minuto di recupero Willian colpisce una traversa e la partita si chiude con un punto a testa, importante per entrambe le formazioni.
Ora la Juventus si trova obbligata a vincere con il Nordsjaellande a fronteggiare la compagine del Chelsea. Ma in questa opaca serata, l’impressione è che la Juve dei grandi match europei abbia preso un volo per Sidney.
I commenti sono chiusi.