Preparatevi al lancio di Metal Gear Solid Master Collection Vol. 1 dando uno sguardo alla storia della saga stealth di Konami.
Metal Gear Solid Master Collection Vol. 1 è appena uscito. È l’occasione perfetta per immergersi nella storia della serie, sia per gli appassionati di Metal Gear di lunga data che per i nuovi fan. Iniziando dalle fondamenta in 8-bit di Metal Gear e Metal Gear 2: Solid Snake, fino ad arrivare ai capolavori per PlayStation e PS2, Metal Gear Solid, Metal Gear Solid 2: Sons of Liberty e Metal Gear Solid 3: Snake Eater, i giocatori potranno apprezzare l’evoluzione del sistema di gioco tattico e stealth, gli intrighi politici della trama e i complessi temi sociali sviluppati nel tempo, il tutto in un unico pacchetto ricco di azione.
Diamo uno sguardo ad alcuni dei titoli principali della serie, inclusi quelli presenti nella Master Collection Vol. 1.
Metal Gear
Anno di pubblicazione: 1987
(Incluso in Metal Gear Solid Master Collection Vol. 1)
Il primo Metal Gear ebbe un enorme successo al suo debutto a 8-bit in Giappone nel 1987, per poi essere pubblicato a livello internazionale qualche anno dopo. Metal Gear introdusse molti degli elementi che avrebbero caratterizzato la serie nel tempo: l’agente Foxhound Solid Snake, l’eponimo Metal Gear, e la dinamica di gioco stealth. Snake si infiltra in diversi edifici altamente sorvegliati in una missione di salvataggio ad alto rischio, destreggiandosi con attenzione per evitare di essere scoperto dai nemici, il tutto con una visuale dall’alto.
Metal Gear 2: Solid Snake
Anno di pubblicazione: 1990
(Incluso in Metal Gear Solid Master Collection Vol. 1)
Nel 1990, Solid Snake intraprende la sua seconda missione che lo porta a Zanzibar Land, in un’impresa di salvataggio e distruzione per eliminare la superarma Metal Gear D. In questo titolo vennero aggiunti nemici dai comportamenti più avanzati come, ad esempio, la reazione ai rumori emessi dal giocatore e un campo visivo più ampio per individuare Snake, mentre ai giocatori vennero fornite ulteriori abilità di movimento, come inginocchiarsi e strisciare. Mentre il Giappone si godeva questo titolo all’inizio degli anni ’90, i giocatori all’estero avrebbero dovuto aspettare sedici anni prima del lancio ufficiale del gioco.
Snake’s Revenge
Anno di pubblicazione: 1990
(Incluso in Metal Gear Solid Master Collection Vol. 1)
D’altra parte, i giocatori in Nord America ed Europa ricevettero questo sequel alternativo, realizzato in risposta all’accoglienza positiva ricevuta da Metal Gear. Un stabilimento di produzione di massa di Metal Gear è stato preso d’assalto dai terroristi e ora Snake deve guidare un’unità di tre Foxhound per infiltrarsi e mettere in sicurezza la struttura. Oltre alle sezioni stealth dall’alto e alla risoluzione di enigmi che hanno reso Metal Gear così amato, Snake’s Revenge introduce anche nuove sequenze d’azione a scorrimento laterale: un piccolo tocco originale in un gioco pieno di colpi di scena.
Metal Gear Solid
Anno di pubblicazione: 1998
(Incluso in Metal Gear Solid Master Collection Vol. 1)
Dopo aver saltato un’intera generazione, Metal Gear è tornato a sorpresa su PlayStation dopo quasi un decennio. Per molti giocatori, questo è stato il titolo che li ha introdotti alla serie di Metal Gear e che li ha trasformati in fan a vita.
L’antagonista Liquid Snake e la sua banda hanno preso il controllo dell’isola di Shadow Moses in Alaska: un complesso segreto di armi che ospita l’arma incredibilmente avanzata chiamata Metal Gear Rex. Il leggendario agente Solid Snake è stato reclutato per affrontare i suoi ex compagni di squadra della Foxhound. Con l’aiuto di Otacon, l’ingegnere progettista del Rex (e personaggio ricorrente della serie di Metal Gear), Snake deve di nuovo infiltrarsi furtivamente in un enorme stabilimento militare mentre il destino del mondo è in bilico.
Grazie alla tecnologia 3D e alla memoria del CD di PlayStation, Metal Gear Solid ha potuto offrire un’esperienza straordinaria, ampliando enormemente la modalità di gioco originale a 8-bit e tessendo una trama intrigante grazie a un doppiaggio efficace e a metodi di presentazione cinematografici, impossibili da realizzare solo un decennio prima. I giocatori hanno anche apprezzato gli indimenticabili momenti in cui il gioco ha infranto la quarta parete, come quando Psycho Mantis ha esaminato le schede di memoria dei giocatori, commentando gli altri titoli a cui avevano giocato, e chiedendo loro di risolvere un enigma guardando il retro della custodia del gioco. Metal Gear Solid è ancora considerato da molti come uno dei giochi più amati e influenti di tutti i tempi.
I fan desiderosi di imbarcarsi in altre missioni nei panni di Snake hanno potuto affrontare una varietà di sfide in Metal Gear Solid: VR Missions (1999, chiamato Special Missions nelle regioni PAL, anch’esso incluso in Metal Gear Solid Master Collection Vol. 1). La collezione include anche Metal Gear Solid: Integral, originariamente pubblicato in Giappone come edizione ampliata del gioco, includendo missioni VR aggiuntive, opzioni di difficoltà e altro ancora.
Metal Gear Solid 2: Sons of Liberty
Anno di pubblicazione: 2001
(Incluso in Metal Gear Solid Master Collection Vol. 1)
L’annuncio di Metal Gear Solid 2 per PlayStation 2, che allora stava per arrivare sul mercato, accese l’intero mondo dei videogiochi. Milioni di fan di Metal Gear in tutto il mondo erano ansiosi di mettere le mani su qualsiasi notizia riguardasse il gioco in uscita, che prometteva di offrire un’esperienza grafica e di gioco mai vista prima.
Non potevano sapere che sarebbero rimasti sconvolti da uno dei più grandi colpi di scena videoludici di tutti i tempi. Mentre i materiali promozionali precedenti all’uscita del gioco si concentravano su Solid Snake come personaggio principale, si scoprì invece che il gioco era per la maggior parte incentrato su un personaggio del tutto nuovo: Raiden. Questa mossa scatenò molte discussioni, ma si adattava perfettamente alle tematiche del gioco, ovvero la manipolazione delle informazioni e la percezione della realtà.
MGS2 dimostrò la potenza di PS2 nel creare un mondo cupo, pieno di misteri, intrighi politici e temi complessi riguardo alle informazioni nell’era digitale. Per quanto riguarda il sistema di gioco, l’incrementata potenza di elaborazione portò al miglioramento delle reazioni dei nemici, conferendo maggiore profondità alle meccaniche di spionaggio. Fortunatamente, i nuovi elementi come la mira in prima persona, la distrazione dei nemici e un maggior numero di nascondigli offrivano svariati modi per superare gli avversari in astuzia e abilità.
Metal Gear Solid 3: Snake Eater
Anno di pubblicazione: 2004
(Incluso in Metal Gear Solid Master Collection Vol. 1)
Dopo l’intensa drammaticità delle tematiche moderne in MGS2, nel 2004 siamo tornati un po’ indietro… Indietro fino all’apice della Guerra fredda tra gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica. In un periodo di tensioni politiche globali, l’agente Naked Snake viene inviato nel cuore del territorio controllato dai sovietici per sconfiggere The Boss, agente di eccezionale talento che ha disertato… oltre che figura materna per Naked Snake.
A differenza dei titoli precedenti di Metal Gear, prevalentemente ambientati in interni, Snake Eater è ambientato nelle giungle a sud del territorio sovietico. Questa nuova ambientazione ha offerto nuovi modi con cui gestire il sistema di gioco stealth tipico della serie, ad esempio utilizzando equipaggiamento mimetico da esterni (incluso l’esilarante ma efficace cappello da coccodrillo), ma anche introducendo nuovi pericoli. Il combattimento a distanza ravvicinata è stato rivisto ed espanso grazie al nuovo sistema di CQC (Close Quarters Combat, ovvero combattimento ravvicinato), che sarebbe stato inserito anche nei capitoli successivi. Una nuova sfida consisteva nel tenere traccia del vigore di Snake, che diminuiva gradualmente nell’ambiente selvaggio della giungla e che veniva influenzato dalle ferite gravi. (È probabile che, se avete giocato a Snake Eater, abbiate dovuto dare a Snake qualche cibo strano per tenere alto il vigore).
Per molti, Snake Eater resta uno dei titoli preferiti della serie, e con il remake che dovrebbe debuttare nel prossimo futuro, ora è un ottimo momento per rivivere questa emozionante avventura di sopravvivenza.
Metal Gear Solid: Portable Ops
Anno di pubblicazione: 2006
Il debutto su PSP della saga di Metal Gear Solid ha introdotto un nuovo stile stealth nel sistema di gioco, adattandosi al piccolo schermo. In seguito alle vicende di Snake Eater, Naked Snake viene accusato di tradimento e imprigionato. Dopo essere fuggito, s’imbarca nell’impresa di smascherare l’attuale capo dei rinnegati, ma per farlo deve reclutare una squadra di soldati. Ciò che distingue Portable Ops dagli altri giochi della serie è il fatto di essere incentrato sulle operazioni della squadra. I giocatori controllano un solo personaggio dei quattro della squadra, ognuno con le proprie abilità uniche, passando da uno all’altro in base alle necessità della missione.
Metal Gear Solid 4: Guns of the Patriots
Anno di pubblicazione: 2008
La saga di Solid Snake si avvicina alla conclusione nel 2008, con la pubblicazione di Metal Gear Solid 4 su PlayStation 3. Fin dall’inizio, MGS4 è stato un titolo-vetrina utilizzato per esibire la grafica all’avanguardia di PS3, guadagnandosi attenzioni e apprezzamenti ancor prima che la console fosse messa in vendita.
Al suo debutto, MGS4 ha mantenuto le promesse e soddisfatto le altissime aspettative dei fan, dimostrandosi una vera potenza dal punto di vista grafico e del sistema di gioco. Ancora oggi, il gioco originariamente pubblicato su PS3 ha una grafica meravigliosa, e presenta un mondo all’insegna di combattimenti militari su larga scala. Elementi come l’abbigliamento di mimetizzazione avanzata (OctoCamo) e di camuffamento del volto (FaceCamo) sono stati fondamentali per mettere in mostra la potenza dell’hardware.
Il passaggio dalla visuale dall’alto in terza persona nei titoli precedenti a un’inquadratura più tradizionale, tipica dei giochi d’azione, trasmette ai giocatori il senso del caos che li circonda: non solo devono utilizzare le abilità furtive e di combattimento di Snake, ma anche tenere sotto controllo la sua Psiche turbolenta. Infine, la storia complessa e impegnativa contribuisce a rendere la missione finale più che all’altezza di un videogioco leggendario come MGS4.
Metal Gear Solid: Peace Walker
Anno di pubblicazione: 2010
Una perla nascosta della saga di Metal Gear, Peace Walker è stato sviluppato per PSP nel 2010, prima di debuttare su PlayStation 3 nel 2011. Siamo a metà degli anni ’70, e il Costa Rica è sotto assedio. Big Boss e il suo esercito, i “Soldati senza Frontiere”, hanno il compito di liberare il paese. Da un lato Peace Walker riprende il sistema di reclutamento di Portable Ops, dall’altro potenzia la modalità multigiocatore. Per la prima volta, i giocatori possono affrontare le missioni stealth insieme ad altri giocatori in operazioni collaborative, il che ha permesso di introdurre una serie di nuove azioni ideate per far sì che i compagni d’arme si aiutino a vicenda, il tutto conservando i capisaldi di Metal Gear, come le meccaniche stealth e il CQC. Questo titolo ha avuto un ruolo fondamentale nello sviluppo dei giochi successivi di Metal Gear, sia per quanto riguarda il sistema di gioco che la storia.
Metal Gear Rising: Revengeance
Anno di pubblicazione: 2013
Anche se i fan hanno avuto bisogno di tempo per digerire il debutto di Raiden in Metal Gear Solid 2, in realtà, al momento della pubblicazione di Metal Gear Rising, l’agente era ormai diventato uno dei personaggi più amati. Revengeance è nato da una collaborazione tra lo sviluppatore della serie, Kojima Productions, e i maghi del genere d’azione di Platinum Games. Grazie alla vasta gamma di potenziamenti da cyborg-ninja ricevuti in Metal Gear Solid 4, Raiden abbandona ogni pretesa di furtività e, invece, usa la sua lama ad alta frequenza per squarciare qualsiasi nemico gli si pari davanti. Nonostante questo titolo si discosti nettamente dalle meccaniche stealth tipiche di Metal Gear, lo stile di gioco intenso e sopra le righe, ricco di scenari mozzafiato e con un cast di supercattivi memorabili, è riuscito a conquistare sia i fan di lunga data che i nuovi.
Metal Gear Solid V: Ground Zeroes
Anno di pubblicazione: 2014
La storia di Metal Gear Solid V è così grandiosa e ambiziosa che sono serviti due giochi per raccontarla. Ground Zeroes, pubblicato nel 2014, aveva il compito di collegare Peace Walker e The Phantom Pain. È un’avventura più breve rispetto alla maggior parte dei titoli di MGS, ma la missione principale e quelle secondarie offrono moltissime scene spettacolari e un sistema di gioco stealth strategico e di combattimenti che ha conquistato i fan, oltre a numerosi elementi della storia molto coinvolgenti. Ground Zeroes rappresenta un primo assaggio della struttura a mondo aperto che avrebbe caratterizzato Phantom Pain, fornendo ai giocatori un’enorme varietà di opzioni per infiltrarsi a Camp Omega. Un antipasto perfetto per il pasto principale che fu poi servito l’anno successivo.
Metal Gear Solid V: The Phantom Pain
Anno di pubblicazione: 2015
Infine, pubblicato nel 2015, abbiamo Metal Gear Solid V: The Phantom Pain, uno dei giochi per PlayStation 4 più apprezzati di tutti i tempi. Ampliando notevolmente le meccaniche a mondo aperto viste per la prima volta in Ground Zeroes, The Phantom Pain inizia con il risveglio di Big Boss dopo nove anni di coma, per poi assumere il ruolo di “Venom Snake” e guidare un nuovo gruppo di mercenari, i Diamond Dogs.
Viaggiando attraverso i vasti scenari dell’Afghanistan sotto il controllo sovietico (a piedi, a cavallo, persino su un carro armato), i giocatori hanno a disposizione tantissimi modi con cui esplorare, far progredire la storia e affrontare i combattimenti, sia con le tradizionali meccaniche stealth che con il combattimento CQC. Un nuovo sistema consente a Venom Snake di chiamare dei compagni controllati dall’IA che lo aiutino nelle missioni, stringendo legami con loro e anche trovando membri per il personale della Base Madre, in un’espansione del sistema di reclutamento di Portable Ops e Peace Walker.
Oltre alla ricca modalità per giocatore singolo, The Phantom Pain offre anche due modalità di gioco online: la modalità competitiva Metal Gear Online e l’esclusiva modalità di costruzione delle basi “Forward Operating Bases” (“Basi operative avanzate”), in cui i giocatori possono creare una struttura per generare risorse utili nella modalità per giocatore singolo, e che va difesa dai giocatori invasori.
Per i fan di lunga data di Metal Gear: da quale titolo del franchise stealth avete iniziato a giocare? Per i nuovi arrivati: quale sarà la vostra prima missione in Metal Gear Solid Master Collection Vol.1?
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