La demo del Tokyo Game Show ci concede un assaggio succulento di ciò che ci aspetta il prossimo febbraio.
Sì, potrai giocare nei panni di Sephiroth. A inizio anno, in occasione nel nuovo trailer del gameplay, Final Fantasy VII Rebirth ha confermato che una scena chiave dell’originale sarebbe stata inserita in questo secondo capitolo di un progetto in tre parti del classico per PS1. Nel 1997, quel momento vedeva una Tifa più giovane e assetata di vendetta affrontare Sephiroth come parte di un lungo flashback giocabile. Al tempo, la leggenda SOLDIER era un PNG del tuo gruppo. Nello State of Play dell’ultima settimana, non solo un nuovo trailer ha rivelato che il flashback sarebbe stato in qualche modo presente in Final Fantasy VII Rebirth, ma un’intervista associata ha confermato anche che l’angelo a un’ala sarebbe stato accessibile dal tuo DualSense. E ora, grazie all’esperienza diretta con una build di anteprima di questo titolo, sappiamo come ci si sentirà a giocare nei panni di Sephiroth.
Quella build, in realtà, è una demo in due parti. La prima metà è una sezione densa di combattimenti che però fornisce uno spaccato importante della storia raccontando la missione di Cloud e Sephiroth nella montuosa Nibelheim. Dura circa 20 minuti. La seconda parte, l’avventura post-Midgar di Cloud & company che li porta ad attraversare un’ampia vallata all’ombra di Junon, è di durata simile, se ti dirigi direttamente verso la destinazione indicata sull’HUD. Il tempo di gioco potrebbe infatti essere (e spesso è) prolungato dal vasto mondo dell’area e dalle attività collaterali che ne derivano: pulcini chocobo da seguire, allevamenti di chocobo da visitare per personalizzare la cavalcatura appena acquisita, bestie da annientare tenendo d’occhio gli obiettivi opzionali. (Si tratta anche di un’area resa con un livello di dettagli tale che ci vuole tempo anche solo per ammirare l’ambiente circostante muovendo la telecamera di gioco.)
La demo, in generale, è stata pensata per i partecipanti al Tokyo Game Show di questa settimana. Per questo motivo sono stati integrati tutorial aggiuntivi per spiegare le meccaniche e le nuove aggiunte: per rinfrescare la memoria dei giocatori fedeli o presentare questo mondo ai neofiti, che abbiano giocato a Final Fantasy VII Remake o meno. Siamo riusciti a sbirciare in anticipo lo showfloor ed ecco cosa abbiamo scoperto.
La parte della demo dedicata a Nibelheim mi ha fatto salire lentamente sul pendio della montagna, che presentava sentieri stretti e scalate ripide. Ruotando la telecamera mentre esploravo, ho notato della materia luminosa, che suggerisce percorsi opzionali che non avevo individuato. I punti di ristoro hanno consentito di recuperare PV e PM. A un certo punto, un pericoloso accumulo di gas Mako ha ricoperto l’atrio di un ascensore, facendo scattare un lockdown e costringendomi a ripulire l’area con un depuratore nelle vicinanze prima che l’ascensore si riattivasse.
Un angelo devastante: il flashback di Nibelheim vede Sephiroth insieme a un Cloud più giovane: l’inesperienza di quest’ultimo è funzionale per i giocatori, che possono così ricevere spiegazioni sulla costruzione del mondo sia dal compagno che da Tifa (pre-Avalanche, che accompagna l’esercito della Shinra in visita come guida locale). Nel gioco originale, l’asso della Masamune era un PNG del tuo gruppo, che si faceva rispettare immediatamente grazie ai suoi PV a quattro cifre e alla capacità di annichilire la maggior parte dei nemici con un solo colpo di spada. In Final Fantasy VII Rebirth, hai la possibilità di dirigerlo o controllarlo. Questo aspetto del sistema di combattimento sarà simile a quello di Final Fantasy VII Remake (si possono usare i grilletti DualSense per selezionare e dirigere, e i tasti direzionali sinistra o destra per cambiare personaggio). Non gli basta più un solo colpo per uccidere, ma vanta ancora alcune spettacolari abilità di attacco capaci di stupire (nota divertente: anche se le statistiche di PV sue e di Cloud sono simili in Final Fantasy VII Rebirth, quelle di Sephiroth sono ancora nell’ordine delle quattro cifre). Oltre ad alcune abilità uniche ed eleganti che può utilizzare durante i combattimenti, può anche fare squadra con Cloud per eseguire una delle nuove mosse caratteristiche di Final Fantasy VII Rebirth: le mosse sinergiche (ci arriveremo tra un attimo). Purtroppo questa demo è troppo breve, ma i combattimenti e i momenti della storia sviluppati rispetto all’originale mi lasciano con la stessa sensazione di meraviglia del tempo nei confronti di Sephiroth.
La montagna di Nibelheim era ricca di materie collezionabili ed equipaggiabili, e la demo mi ha spinto a cambiare spesso il mio setup per testare le nuove tipologie. Tra queste, la materia estensiva, che aumenta il numero di nemici colpiti da una materia di tipo attacco se accanto a essa viene inserita l’estensiva. Divertente e anche potenzialmente devastante è la materia “elemosina”: la forza d’attacco era basata sulla quantità di Gil che lanciavo contro un nemico.
Azioni e abilità sinergiche: questi elementi permettono a due personaggi nel gruppo attivo di unire le forze per scagliare un attacco potente durante una battaglia. Sono stati sviluppati tenendo conto dello stile di combattimento e dei punti di forza di ciascun membro, il che significa che ci sono sinergie uniche per ogni abbinamento: un motivo in più per variare continuamente il gruppo attivo durante l’esplorazione.
Alcune sinergie sono ad area, altre direzionali. Scoprirai man mano quali possono essere impiegate immediatamente e quali necessitano di un attimo prima di scatenarsi. Tutte richiedono di soppesare e calibrare correttamente la posizione dei nemici (e talvolta degli amici) per garantire che i colpi vadano a segno. Le sinergie si dividono in Azioni e Abilità, ognuna con una sottosezione del menu di comando (rallenta il tempo premendo X per entrare nella modalità tattica, scorrere le opzioni di combattimento e vagliare le prossime mosse del tuo gruppo).
Tutto il tuo gruppo, anche quelli che non ne fanno attivamente parte, sale sui chocobo e ti segue mentre esplori. Sì, anche Red XIII. E sì, è proprio come te lo immagini: meravigliosamente assurdo.
Junon: come accennato, la seconda sezione della demo concedeva l’esplorazione (quasi) libera di un aspro tratto di terra tra la Miniera di Mithril e Junon. Alcune sezioni erano chiuse per la demo, ma c’era comunque un’ampia porzione di terreno su cui guidare il mio gruppo a bordo di chocobo. Quest’area in particolare ha esaltato ulteriormente lo splendore grafico del gioco: Square Enix si è davvero superata con il rendering dell’imponente Junon e del paesaggio circostante. Come le prime splendide panoramiche di Midgar in FFVII Remake, mi sconvolge che ciò che una volta era presentato al meglio nelle cutscene in computer grafica degli anni ’90, ora è superato da un modello in-game. Tra questi elementi c’è sicuramente Junon bassa, una città costruita ai piedi di Junon che ricordo con affetto di aver visitato la prima volta e di cui l’espansione next-gen ha mantenuto l’atmosfera originale, rendendo però meglio il contrasto di scala tra questa e il colosso che la sovrasta.
Junon nasconde molti segreti, alcuni dei quali possono essere svelati con l’aiuto del tuo chocobo, e altri che invece ti vedranno aiutare i pulcini. Aiutando un piccolo chocobo a riattivare una fermata del chocobo, guadagnerai una piuma d’oro, che potrà essere riscattata in un vicino allevamento di chocobo per sbloccare cosmetici per la tua cavalcatura.
Una ninja clandestina, un delfino e una battaglia con un boss: Junon bassa è stata concepita come destinazione finale della seconda demo, ma il climax, una battaglia epica, si svolge sul litorale vicino. Il mostro serpentino dell’originale ritorna come battaglia col boss dell’area, anche se il motivo del suo attacco è un po’ diverso stavolta: in Final Fantasy VII Rebirth è l’introduzione (e il salvataggio) di Yuffie Kisaragi (che i giocatori hanno incontrato l’ultima volta in Final Fantasy VII Remake EPISODE INTERmission) mentre naviga verso la terraferma a dare il via allo scontro rivisitato tra la minaccia marina e i migliori dell’Avalanche.
La demo si conclude con una cutscene così audace e allo stesso tempo così consapevolmente ironica da guadagnarsi la mia seconda grande risata della sessione, da vedere qui sotto (e comunque neanche l’attacco di Cloud insieme a un delfino riesce a superare Red XIII in sella a un chocobo nella classifica dei miei momenti preferiti dell’hands-on).
Questa demo in due parti è un assaggio accattivante di ciò che ci aspetta il 29 febbraio. Con le migliorie al sistema di combattimento, lo splendore visivo di un mondo oltre Midgar reimmaginato ed egregiamente sfoggiato dalla potenza di PS5 e i momenti intriganti di questo secondo atto della storia del gioco, Final Fantasy VII Rebirth sembra davvero molto promettente.
I commenti sono chiusi.