Come un’infanzia di trenini ha ispirato Tren, ora disponibile in Dreams

0 0
Come un’infanzia di trenini ha ispirato Tren, ora disponibile in Dreams

Il direttore creativo John Beech di Media Molecule parla della trasformazione di una passione personale in un progetto targato Mm Original.

Con l’ultimo progetto targato Mm Original, Tren, oggi disponibile in Dreams, abbiamo colto l’occasione per parlare con il direttore creativo di Media Molecule (nonché CEO di BeechCorp), John Beech. Durante l’intervista, racconta della sua decisione di sviluppare un progetto personale internamente a Mm, di come le sue passioni d’infanzia abbiano ispirato questo titolo e di come la relazione con il gioco sia cambiata durante la crescita.

Mm: Come è possibile che Tren, inizialmente un progetto individuale, sia stato scelto da Mm?

John Beech: Credo che Tren sia stato uno dei primi giochi che ha contribuito a definire il processo grazie al quale piccoli progetti possono crescere all’interno di Dreams. Mm ha sempre avuto una cultura videoludica molto aperta, che ci incoraggia a creare progetti strani e meravigliosi, a sperimentare. Tren è nato inizialmente come un progetto personale, qualcosa da realizzare come svago. Penso di averlo concepito un venerdì, durante una sessione di game jam in ufficio, per poi continuare a lavorarci nel mio tempo libero.

Ne ero talmente entusiasta da mostrarlo ad altre persone e, a un certo punto, il team direttivo di Mm mi ha contattato, dicendo: “John, ci piace quello che hai fatto. È molto interessante. Ti piacerebbe se lo prendessimo in considerazione e ti permettessimo di lavorarci a tempo pieno?” A quel punto, Tren si era evoluto in un’idea pienamente formata nella mia mente, tanto da spingermi ad accettare di creare quel progetto nato da una mia passione.

Come è cambiata la realizzazione di Tren da quel momento?

Da quel momento, ci siamo presi il tempo per capire come affrontare la transizione da un progetto personale a un gioco approvato da Mm. Abbiamo coinvolto altre persone e definito il processo di approvazione, gli elementi ritenuti idonei e i traguardi, nonché tutte le esigenze di produzione necessarie per dare vita al progetto. Si è trattato di un lavoro di squadra, condensato attorno all’entusiasmo iniziale per Tren.

Tren ha un’estetica che ricorda i giocattoli d’infanzia, con trenini e binari in legno. Utilizzi spesso le tue esperienze personali quando crei un gioco?

Assolutamente sì. In particolare, con Tren ho voluto ricreare la mia visione del mondo, dimostrando quanto può essere gioiosa quella scintilla di creatività. Ogni progetto deve dare un senso di autenticità, perché si sta attingendo alle proprie esperienze personali. Nel caso di Tren, mi sono ispirato alla passione per i trenini giocattolo della mia infanzia. Volevo fare leva su quella nostalgia per creare qualcosa che gli amanti dei treni potessero apprezzare. Ma Tren contiene anche una sorta di metanarrazione che mi riguarda profondamente. Quando ero molto giovane, infatti, mio padre costruiva molti modellini ferroviari, ed era questa passione che ci univa. Tornava dal lavoro e si metteva all’opera sui trenini, mentre io gli restavo accanto, osservando, imparando e facendomi coinvolgere in ciò che creava.

Come si è evoluto il tuo rapporto con i giocattoli con gli anni?

Ora che sono padre, capisco cosa significa trovarsi dall’altra parte. Mia figlia Betty vorrebbe giocare con me in ogni momento, anche quando devo lavorare. Non capisce che, mentre lavoro, non posso distrarmi e giocare con i trenini insieme a lei. Questa situazione mi dimostra il duplice punto di vista di un bambino e di un adulto. Per me, Tren rappresenta proprio il legame padre-figlio, un tema che spero venga compreso dai giocatori e che faccia apprezzare il titolo a bambini e adulti. Credo che questo approccio trasmetta un senso di autenticità genuina.

Proprio come tu giocavi con i trenini realizzati da tuo padre, vorresti che Betty giocasse a Tren?

Al 100%. La cosa interessante è che ho acquistato diversi trenini a scopo di “ricerca”. Betty ci gioca, e spesso creiamo modellini ferroviari insieme in salotto, un’attività che risulta davvero utile per lo sviluppo di Tren. Posso osservare la disposizione dei binari nella realtà e riportare l’esperienza direttamente sul gioco. Molti degli ambienti che ho creato nel mondo di Tren si basano su casa mia, che ho lentamente rinnovato nel corso degli ultimi due anni che, casualmente, corrispondono al tempo in cui ho lavorato sul progetto. Basta guardarmi attorno per vedere un muro di mattoni senza intonaco e pezzi di cartongesso, il che mi ha reso molto semplice ricreare lo stile caotico di ristrutturazione domestica che caratterizza Tren e, ovviamente, coinvolgere Betty.

Tren è disponibile ora per PS5 e PS4, esclusivamente in Dreams.

I commenti sono chiusi.

Inserisci la tua data di nascita.

Date of birth fields