Warhammer 40,000: Boltgun esce il 23 maggio, svelati nuovi dettagli di gioco

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Warhammer 40,000: Boltgun esce il 23 maggio, svelati nuovi dettagli di gioco

Come lo sparatutto 40,000 lascia la sua firma sulle classiche meccaniche e stile grafico del genere.

Salve a tutti, vi parla Grant Stewart, designer capo di Auroch Digital. Stiamo sviluppando Warhammer 40,000: Boltgun, un omaggio sanguinoso e frenetico agli sparatutto retrò dei tempi passati e siamo super emozionati di condividere un nuovo trailer di gioco e di annunciare la data d’uscita: il 23 maggio! Il gioco è disponibile per i pre-ordini su PlayStation 5 e PlayStation 4, quindi caricate le vostre Boltgun!

In Boltgun, vestite i panni di uno Space Marine veterano in una pericolosa missione in tutta la galassia per combattere contro i guerrieri e i demoni del Caos. Scatenerete un devastante arsenale imperiale mentre vi lanciate attraverso una deflagrazione di sprite, pixel e sangue, in glorioso stile sparatutto esplosivo. Ecco qualche informazione in più su come il gioco offre un’esperienza Warhammer 40,000 unica con una miscela perfetta di classico e frenetico gioco sparatutto in prima persona ed elementi grafici pieni di stile dai vostri sparatutto retrò degli anni ’90.

Warhammer 40,000: Boltgun esce il 23 maggio, svelati nuovi dettagli di gioco

Motore moderno

Nei classici sparatutto del passato, i nemici comparivano semplicemente nell’ambiente per farsi sparare come in un poligono di tiro molto sofisticato. Boltgun ha un approccio moderno. Oltre a numerose posizioni classiche dove i nemici sono stati diligentemente posizionati manualmente, ci sono anche aree dove ondate di eretici vengono generati dinamicamente da un sistema intelligente che cerca le posizioni più interessanti per mettere alla prova il giocatore. In queste situazioni, i progettisti scelgono i nemici usando un “nodegraph” e costruiscono “incontri” che si intensificano. Dopodiché popolano le “arene” di combattimento usando “punti di spawn” per rimarcare i luoghi in cui i nemici possono comparire nel mondo e le “zone”, controllando le posizioni verso cui dovrebbero provare a spostarsi nel corso del combattimento. Con il proseguire della lotta, l’IA cerca la zona più adatta e prova a spostarsi verso di essa e ad iniziare lo scontro con il giocatore.

Un “tactical marine” e le sue “finite state machine”

Nei primi sparatutto, l’intelligenza era “codificata direttamente” nei cervelli dell’IA. Si muovevano, cacciavano e sparavano basandosi su semplici regole eseguite in gran parte in ordine. La moda corrente per avversari digitali si basa sui “Behaviour Trees”, gerarchie di ordine che l’IA esegue basandosi su fattori nell’ambiente. L’IA di Boltgun utilizza un’alternativa chiamata “Finite State Machines”, un sistema reso famoso per la prima volta dai Grunts di Half-Life. Ogni nemico ha un cervello che ha l’aspetto di un nodegraph. All’interno di questo grafo ci sono nodi di “stato” che possono essere occupati dai pensieri dell’IA. Quando un’IA è in uno di questi stati esegue le azioni di quello stato (sparare, camminare verso il giocatore, lanciare una granata) e poi usa “condizioni” per capire a quale stato dovrebbe passare. La nostra IA ha stati per tutti gli attacchi, ma anche per “cosciente”, “non cosciente”, “trasalire”, “morto” e “overkill”. Tutto ciò che i nemici di Boltgun possono fare, compreso esplodere in pezzi di carne, fa parte della loro macchina di stato.

Pittura vintage

A differenza dei modelli interamente in 3D usati per personaggi e oggetti nei videogiochi moderni, i giochi retrò usavano gli “sprite”, liste in due dimensioni di colori in pixel che rappresentavano immagini piatte. In quanto gioco moderno che emula questa grafica vintage, Boltgun usa un sistema ibrido che prende il meglio della tecnologia moderna e lo lancia nella tradizione, iniziando dai pixel.

Un modello 3D di Warhammer 40,000

Il miglior sparatutto retrò incontrastato, Doom di id Software, aveva un approccio unico alla creazione dei suoi personaggi. Gli sviluppatori costruivano maquette (modelli in scala) dei nemici di Doom e poi li fotografavano da direzioni diverse. Le fotografie poi venivano digitalizzate e utilizzate nel gioco per rappresentare i nemici. I giochi moderni sono diventati estremamente abili nel creare personaggi belli che si muovono in modo realistico, ed esistono innumerevoli strumenti dedicati. Per Boltgun abbiamo creato un processo ibrido. I nostri nemici sono modellati e le texture sono realizzate con software di scultura moderni, facendo molta attenzione ai dettagli delle miniature dei giochi da tavolo di Games Workshop. Poi viene eseguito il processo di “rigging”, che consiste nel dargli ossa per formare uno scheletro che controlla come si può muovere il modello. Una volta completato il rigging, i modelli vengono passati al team di animazione, che gli dà vita.

Tutto ciò è abbastanza standard nei processi attuali dell’industria dei videogiochi, ma la fase seguente è dove avviene la magia speciale di Boltgun. Prima i nostri modelli animati diventano immagini digitali grazie ad un processo di rendering, poi le fotocamere virtuali fotografano i modelli da otto direzioni diverse mentre passano da un fotogramma all’altro delle animazioni. Queste immagini vengono importate su Unreal Engine e ricucite insieme per formare animazioni 2D in stile flipbook. Tutte le animazioni vengono riunite e vengono creati i dati per i corrispettivi nemici per permettere ai nostri artisti di modificarli e impostare il momento dell’animazione in cui un nemico deve infliggere danni, fare un suono o scagliare una palla di fuoco.

Ora sapete che anche se abbiamo fatto finta che Boltgun fosse un vero gioco degli anni ’90, rimasterizzato dal talentuoso team di Auroch Digital, la verità è che Boltgun è un gioco molto moderno costruito da zero con un motore modernissimo!

Warhammer 40,000: Boltgun è disponibile per il pre-ordine su PS5 e PS4 ed esce il 23 maggio.

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