God of War Ragnarök offre una tale mole di personaggi carismatici e creature fantastiche, che individuare soggetti per il mio tipo di fotografia è stato più facile del solito. Come per ogni grande titolo Sony PlayStation, trovate la mia gallery completa su Vertical Gaming Photography, mentre in questo articolo vi racconto come è nata l’ispirazione per alcuni scatti.
Prima ancora di iniziare il gioco, ero affascinato dall’idea di un Kratos che mulina le sue lame in mezzo alla neve. Fuoco e ghiaccio, un classico. Non l’avevo ancora scattata, e già nella mia mente era comparsa questa immagine, quasi fosse una locandina teaser dell’intera avventura.
Tra draghi, giganti e valchirie, sono i lupi a spuntarla come preferiti dai fan di God of War Ragnarök. Impossibile non amarli. Penso che la slitta trainata da Svanna e Speki sul Lago dei Nove gelato sia l’immagine simbolo del nuovo viaggio di Kratos e Atreus. In questo caso, ho dovuto cercare un punto che offrisse un’illuminazione corretta sullo sfondo del tempio di Tyr, con il fulmine rimasto ghiacciato dal primo scontro tra Kratos e Thor. Decisivo è stato studiare il comportamento dei lupi, che altrimenti tendono spesso a uscire dall’area fotografabile.
Tra tutti gli dèi, è Thor ad avermi più affascinato. E’ una specie di anti-Kratos. Non è davvero cattivo, è piuttosto incapace di cambiare per il meglio, sia come persona che come genitore. Mi ha ricordato il personaggio di Mickey Rourke nel film ‘The Wrestler’. Ci tenevo che nella mia gallery risuonasse il suo martello tonante. Per inquadrarlo efficacemente, ho cercato angoli che ne valorizzassero la stazza senza che gli arti corti dessero una fuorviante impressione di statura modesta.
Angrboða è stata in assoluto il soggetto più sfidante. Ho subito colto il potenziale iconico del suo stile di combattimento danzato, con attacchi a base di vernice colorata. Ma isolare un fotogramma in cui personaggio e colori mantenessero armonia e leggibilità ha richiesto tanta sperimentazione.
Venendo ai boss, è ancora un lupo a rubare la scena. Il colossale Garm ha tutte le caratteristiche dei più memorabili avversari nella storia di God of War. Sproporzione, feralità, potenza inarrestabile. Ho pensato che mostrare Kratos frenato dal ruggito gelido della bestia trasmettesse l’essenza del confronto.
Infine, desideravo un ritratto di Freya che non la mostrasse soltanto come strega o valchiria, bensì come madre. God of War e God of War Ragnarök ci raccontano prima di tutto l’avventura del diventare genitori. Che nel caso di Freya e Baldur sappiamo avere risvolti tragici. Ho catturato questo momento sospeso, in cui l’abbraccio tra i due è insieme affettuoso e mortale, come tutte le volte che un amore diventa eccessivo o malato.
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