Un magnifico gioco di esplorazione in terza persona che parla di vita, morte e speranza.
Durante il college, decisi che era finalmente giunto il momento di provare tutte le esclusive PS4 di cui avevo tanto sentito parlare. Come tutti gli studenti, il mio problema erano i soldi, quindi pensai bene di andare in un negozio di elettronica, compilare tutti i documenti necessari e noleggiare una PS4 per una settimana.
A quei tempi non potevo immaginare che quella settimana dedicata al gaming avrebbe avuto un impatto così grande sulla mia vita: domani infatti, verrà rilasciato The First Tree, il gioco che io stesso ho sviluppato per PlayStation 4.
Ad oggi, i giochi che hanno avuto maggiore influenza su di me sono stati Journey ed Everybody’s Gone to the Rapture
Sono rimasto colpito dalla grafica, dalla musica, dalla storia narrata con parole profonde, o addirittura senza parole. Ho scoperto mondi inesplorati e allo stesso tempo ho imparato cose nuove su me stesso. Avevo bisogno di creare qualcosa di bello, come quello che avevo vissuto io.
Qualche anno fa ho perso mio padre a causa di un infarto. Non sono il tipo che solitamente parla di queste cose e ci ho messo un po’ ad aprirmi, ma volevo comunque condividere questo fardello con chi aveva sofferto la mia stessa situazione, sentirmi dire che tutto sarebbe andato bene e poterlo dire anch’io a qualcuno.
Ho unito l’ispirazione tratta dai giochi che ho citato prima ai sentimenti che ho provato dopo la perdita di mio padre. Ed è così che è nata la storia della volpe e del figlio.
The First Tree è un gioco di esplorazione in terza persona incentrato su due storie parallele: quella di una volpe che cerca di ritrovare la sua famiglia e quella di un figlio alla ricerca di suo padre in Alaska. I giocatori prenderanno il controllo della volpe in un viaggio meraviglioso e commovente, la cui meta è la sorgente stessa della vita.
Lungo la strada, i giocatori sveleranno manufatti ed episodi della vita del figlio, il cui viaggio si intreccerà a quello della volpe verso la destinazione finale di The First Tree.
La prima impressione che le persone hanno avuto è che fosse un simulatore della vita di una volpe, ma non è esattamente così. Durante il suo viaggio, la volpe dovrà superare diversi enigmi e sezioni di piattaforma, ma il gioco è principalmente una rilassante opportunità per riflettere, in un mondo meraviglioso e malinconico.
Nel coloratissimo paesaggio ci saranno segreti che, una volta svelati, aiuteranno a ricostruire il tema portante della storia: qual è la relazione tra la volpe e l’uomo?
La cosa più bella dei videogiochi indipendenti è che nella maggior parte dei casi vengono dal cuore, e in questo progetto io ci ho letteralmente messo il mio.
Sono grato a tutti gli artisti, i musicisti e i programmatori che hanno messo a disposizione il loro lavoro per dare la possibilità a un semplice studente di cinema come me di creare e completare un gioco.
Un grazie particolare va anche a DO Games per avermi aiutato a realizzare il porting su console. In fin dei conti, ognuno di noi sta compiendo il proprio viaggio verso The First Tree, e spero che anche voi troviate un significato, così come l’ho trovato io.
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