Hidetaka Miyazaki offre nuovi dettagli su Déraciné, la sua nuova e affascinante avventura per PS VR

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Hidetaka Miyazaki offre nuovi dettagli su Déraciné, la sua nuova e affascinante avventura per PS VR

L'acclamato creatore di Bloodborne e Dark Souls parla del suo nuovo e inaspettato progetto

C’è stato un annuncio a sorpresa nascosto nella presentazione PlayStation dell’E3: Hidetaka Miyazaki, creatore di Bloodborne e Dark Souls, sta lavorando a Déraciné, una nuova avventura per PlayStation VR.

Ambientato in un collegio vittoriano, giocherete nei panni di uno spirito invisibile che ne esplora le stanze mentre il tempo è bloccato, svelandone i misteri a uno a uno.

Questo titolo calmo, pacifico e sobrio sembra un cambio di rotta improbabile per uno studio diventato famoso per giochi d’azione brutali e difficilissimi. Non potevo sprecare l’occasione di incontrare uno dei più grandi creatori di videogiochi dell’ultimo decennio, perciò ho incontrato Miyazaki dietro le quinte dell’E3 per scoprire di più su questo misterioso progetto.

Ecco cosa ho scoperto.

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Le ragioni che hanno spinto Miyazaki a creare Déraciné sono 4

    1. Lo studio voleva cimentarsi con la realtà virtuale: “Per prima cosa, come sviluppatore, sapevo che dovevamo essere al passo riguardo al mondo della realtà virtuale”, spiega Miyazaki. “Stavamo cercando un’opportunità per lavorare a un progetto che ci avrebbe introdotti a questa realtà”.
    2. Miyazaki voleva riscoprire il passato di FromSoftware: “Durante le fasi conclusive dello sviluppo di Bloodborne e Dark Souls III, stavamo ovviamente guardando al futuro, ma volevamo anche visitare nuovamente ciò che avevamo fatto in passato”.”Prima di diventare famosi per i nostri titoli d’azione, abbiamo creato vari titoli d’avventura. Per esempio, Echo Knight. Non volevamo limitarci a riproporlo, ma al tempo stesso sapevamo che il nostro DNA è composto anche dai giochi d’avventura.

      “Questo ci ha dato l’occasione di discutere tra noi riguardo a cosa avremmo potuto fare con quel genere e la realtà virtuale. Le due idee si sono fuse insieme molto bene”.

    3. Era arrivato il momento di provare qualcosa di nuovo: “Negli ultimi anni la maggior parte dei nostri giochi sono stati realizzati da team di produzione molto grandi”, spiega Miyazaki.
      “Volevamo sfidare noi stessi a fare qualcosa di nuovo, ma su una scala molto più piccola in modo da poter essere più liberi di guardare a idee nuove che non richiedevano un impegno enorme, pur essendo abbastanza interessanti da far fluire l’immaginazione della nostra squadra”
    4. Era ora di creare qualcosa di strano: “Forse non tutti i nostri nuovi fan lo sapranno, ma una volta eravamo soliti distribuire giochi molto strani, bizzarri e unici, è molto interessante per me come sviluppatore – non voglio continuare a pubblicare lo stesso tipo di giochi tutto il tempo.
      “Penso che le sorprese occasionali siano allettanti per i nostri fan: è esattamente questo, è inaspettato e non segue alcuno dei nostri titoli recenti, si spera che piaccia al nostro pubblico essendo qualcosa di nuovo e fresco.”

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Quali punti comuni ci sono tra Déraciné e Dark Souls/Bloodborne?

Malgrado Déraciné sia, teoricamente, molto diverso da Bloodborne e dalla serie di Dark Souls, dopo averci giocato per una ventina di minuti non avevo dubbi su chi fosse il suo creatore. Da un punto di vista estetico, l’influenza di Miyazaki è evidente.

“Il fatto che te ne sia accorto così rapidamente mi lusinga davvero!” replica Miyazaki, prima di indicare alcuni temi comuni a tutte le sue opere:

  1. La narrazione: “Il modo in cui approcciamo la narrazione, con un stile frammentato”.
  2. La serenità: “Un altro aspetto è la calma serafica che evoca una certa atmosfera tipica dei giochi di FromSoftware”.
  3. La bellezza: “I nostri titoli condividono anche lo stesso senso di bellezza, anche se il modo in cui lo esprimono può essere molto diverso”.
  4. Il mistero: “C’è forse anche un senso del mistero che è piuttosto unico a questo titolo, anche se il modo in cui viene creato ricorda altri nostri titoli”.

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Il motivo per cui Miyazaki predilige una narrazione “frammentata”

Come tutti i giocatori di Bloodborne o della serie di Dark Souls sanno bene, FromSoftware adora lasciare una serie di briciole da seguire con attenzione per decodificare la storia al cuore di questi giochi.

A volte è un processo criptico e perfino frustrante, ma contribuisce a donare ai giochi di Miyazaki il loro fascino unico e irresistibile, facendo discutere i giocatori delle loro teorie anche dopo che hanno finito di giocare.

I piccoli tasselli di storia che ho scoperto nel poco tempo in cui ho giocato a Déraciné rendono chiaro che condivide questo stile.

“È un fatto innegabile che questo è il metodo con cui racconto le storie dei nostri giochi”, dice Miyazaki. “È uno stile che mi piace molto”.

“Credo che trovi le sue radici nelle mie esperienze di vita.

Da bambino, mi piaceva leggere libri che, probabilmente, erano rivolti a un pubblico più adulto. Per questo, era molto difficile per me comprenderli.

“Leggendo i libri normalmente non capivo molti concetti e parole. Dovevo procedere in maniera diversa: lasciavo parte della storia alla mia immaginazione e tornavo a rileggere alcuni passaggi in un secondo momento, quando avevo maggiori conoscenze sulla trama. È un processo che ha avuto una grande influenza sul mio lavoro.

“Credo che si possano avere libri “facili” che puoi leggere quando vuoi, ma ogni tanto bisogna mettersi alla prova con qualcosa di più complesso, che fornisca un senso di soddisfazione quando si è finalmente in grado di capirlo.

“Questo è l’approccio che preferisco, per creare un senso di gioia nel capire ciò che viene raccontato”.

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Addio H.P. Lovecraft, benvenuta Fiona McLeod, poetessa scozzese del 19° secolo

Tutti sanno come Bloodborne sia intriso dello stile cupo e gotico dell’acclamato scrittore d’horror H.P. Lovecraft. Anche Déraciné si ispira alla letteratura classica, anche se di un genere molto diverso.

Miyazaki cita Fiona McLeod, poetessa scozzese del 19° secolo, come una delle fonti chiave d’ispirazione per il gioco. Le parole di quest’autrice trasmettono “un senso di dolore e isolamento”, elementi che Miyazaki specifica essere “assolutamente presenti quando si comincia a vivere la storia del gioco”.

Déraciné esplora uno dei sogni irrealizzati di Miyazaki

E McLeod non è l’unica influenza letteraria. Forse, data la sua produzione recente, sarà una sorpresa ma, prima di creare Dark Souls, Miyazaki sognava di scrivere manga per ragazze.

“Come ben sapete, questo non ha mai influenzato gli altri miei titoli, come Bloodborne. Perciò stavo cercando una buona occasione per portare quel mio desiderio in un nuovo progetto. In questo caso, sembrava potesse funzionare.

È un titolo davvero unico e un po’ inaspettato, ma ho l’impressione che tutti questi elementi siano confluiti bene nel progetto”.

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Al contrario di Bloodborne, Déraciné promette almeno un po’ di “gioia e felicità”

La trama di Déraciné vi vede vestire il ruolo di uno spirito invisibile che esplora un collegio fermo nel tempo. All’inizio del gioco, i ragazzi e le ragazze della scuola non sanno che esistete. Con il procedere della storia, scoprirete modi per interagire e comunicare con loro e Miyazaki spera che i giocatori provino “un senso di gioia e felicità” quando i ragazzi scopriranno della vostra esistenza.

In realtà, la demo mi ha lasciato la sensazione che la malinconia e l’isolamento tipici di FromSoftware si nascondano appena sotto la superficie, ma potete sicuramente aspettarvi un’esperienza più tranquilla e pacifica dei più recenti titoli d’azione di Miyazaki.

“Prendi, per esempio, Bloodborne”, conclude Miyazaki alla fine del nostro incontro. “Forse, non tutti si sono innamorati di Yharnam fin da subito ma, in questo caso, spero che tutti ameranno il mondo di Déraciné fin dall’inizio”.

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