Quantic Dream racconta cinque storie dietro le quinte del suo thriller neo-noir interattivo.
La storia di Detroit: Become Human è certamente opera dell’enigmatico fondatore di Quantic Dream, David Cage, ma in termini di esecuzione è anche il progetto più ambizioso e collaborativo nel portfolio dello studio francese, che vanta un team di talenti della sceneggiatura e della regia che ha contribuito a comunicare i temi complessi e la narrativa ramificata del gioco.
Per saperne di più su come tutto questo è stato realizzato, abbiamo incontrato il capo sceneggiatore Adam Williams e il regista Benjamin Diebling per discutere del duro lavoro necessario per creare un mondo ricco e dettagliato come quello di Detroit: Become Human.
1. È una storia di incredibile collaborazione
Il fondatore di Quantic Dream, David Cage, è sicuramente la colonna portante della creazione di Detroit: Become Human, ma la ricerca di umanità fra gli androidi che diventano “devianti” è stato un lavoro di squadra.
“David ha voluto a tutti i costi renderlo il lavoro più collaborativo (e interattivo) che avesse mai fatto”, spiega Adam, che in passato ha lavorato come sceneggiatore televisivo e ha prodotto alcuni pilot per BBC. “Mi ha ingaggiato per aiutarlo a completare ed elaborare la storia.
“Allo stesso tempo, la maggior parte della squadra ha fornito il suo contributo. Per esempio, i compositori del gioco hanno dato un grosso apporto alla grammatica emotiva della scena e a come avrebbe dovuto svolgersi.
“Il nostro lavoro è permettere al giocatore di scrivere la sua storia”, continua. Invitiamo il giocatore nella sala di scrittura e gli chiediamo cosa vuole che accada. Il nostro ruolo è quello di fare domande e permettere al giocatore di rispondere in modo da farlo riflettere sui temi in maniera organica”.
2. Il team ha dato il massimo per garantire realismo in Detroit
“Il team di design e David sono andati a Detroit e sono tornati con una quantità di documentazione impressionante”, afferma Adam. “Non soltanto foto, ma racconti di gente che vive lì, per avere una percezione autentica della città.
“Ovviamente, ci sono posti reali come Capital Plaza, oltre a molte aree basate su ambientazioni reali. E ci sono sequenze di gioco in cui Markus deve addentrarsi in un quartiere abbandonato, che è ispirato a numerosi spazzi urbani disabitati di Detroit”.
“È importante che il mondo sembri reale, non solo come Detroit, ma come la sua società in generale”, aggiunge Benjamin.
“Vogliamo che pensiate che quello che vedete sia il vostro stesso quartiere, o che crediate di incontrare gente che potete riconoscere. Perfino le scene con numerosi PNG sono state girate con attori reali, in modo che non si abbia la sensazione di trovarsi in mezzo a una folla di gente generata proceduralmente”.
Ma questi elementi non si limitano alle immagini. “Detroit è la patria della Motown”, afferma Adam. “Quindi ci sono influenze di funk, ottoni e blues nella colonna sonora, mentre i tre protagonisti sono seguiti da un compositore diverso per creare percezioni musicali distinte”.
“E poi c’è il suono del luogo stesso. Per esempio, il sistema di monorotaia ha un suono tutto suo. Chi conosce la città, riconoscerà numerosi piccoli dettagli come questo”.
3. Hanno pensato fuori dagli schemi per girare in mo-cap
Mentre Benjamin cita registi come David Fincher quale ispirazione per gli elementi cinematografici del gioco, c’è stata un’altra importante influenza rispetto alla modalità con cui ha lavorato con gli attori.
“I giochi di ruolo da tavolo”, svela.
“Quando siamo sul set, aiutiamo gli attori a entrare in un mondo che esiste solamente come scenografia e un telo gigante. Conosco i giochi di ruolo da tavolo da 20 anni, quindi sono abituato a descrivere agli altri dove si trovano, che genere di ambiente li circonda… quel genere di cose che è importante per impostare velocemente la scena”.
4. Gli attori hanno sviluppato modi singolari di calarsi nei loro ruoli
Con un copione di oltre 3.000 pagine, che ha richiesto quasi due anni e mezzo di registrazioni (in confronto ai nove mesi di Beyond: Due Anime), Detroit: Become Human non è stato una passeggiata per i protagonisti del gioco, dai veterani dello schermo come Clancy Brown alle relativamente new entry come Valorie Curry, che recita nel ruolo di Kara.
L’attore della performance capture di Connor, Bryan Dechart, è sicuramente arrivato preparato per questo compito titanico.
“Bryan veniva sul set sapendo esattamente dove si trovasse Connor nella scena e cosa sapesse in quel momento”, spiega Benjamin.
“Bryan aveva memorizzato l’intero copione della sua parte prima ancora di arrivare e aveva un sistema basato sul controller DUALSHOCK per ricordarsi delle diverse scelte di dialogo disponibili.
“Per esempio, sapeva che una risposta “fredda” era legata al tasto triangolo o che una risposta emotiva era legata al tasto cerchio. Chiedeva anche di mischiare un po’ le cose, in modo da avere una risposta fredda con un po’ di emozione, per esempio. È stato interessante vedere come recitasse emotivamente ogni battuta del suo personaggio”.
5. Parte della finzione riflette la realtà
Sul set di Detroit: Become Human si è creato un clima familiare intenso che si è rivelato vitale, considerando che giravano circa 40 pagine di copione al giorno. Ma perfino nelle prime fasi, il confine fra gioco e realtà ha iniziato a svanire.
“Il primo giorno, Clancy stava parlando con Bryan e credevo che stessero provando una scena coi loro personaggi, ma in realtà stavano semplicemente parlando”, sorride Benjamin.
“Dato che l’approccio di Bryan era molto teorico e Clancy era più il tipo che vive la scena, hanno sviluppato fin da subito un legame da poliziotto veterano e poliziotto appena reclutato, che ha ricreato la relazione fra i loro personaggi Hank e Connor”.
Detroit: Become Human sarà disponibile su PS4 da venerdì 25 maggio. Effettuate il pre-ordine ora su PlayStation Store [link] e preparatevi a immergervi nello straordinario mondo di Quantic Dream questo fine settimana.
PlayStation Europe will be streaming exclusive gameplay from Detroit: Become Human on 24th May at 2.00pm BST/3.00pm CEST, live on Twitch. Join us, as guest host Hollie Bennet from PlayStation Access plays through the first two hours of Quantic Dream’s new game.
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