No Man’s Sky – 5 motivi per cui vale la pena giocare con No Man’s Sky

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No Man’s Sky – 5 motivi per cui vale la pena giocare con No Man’s Sky

No Man’s Sky è finalmente atterrato sulle nostre PlayStation 4 e in queste settimane ci siamo avventurati per le misteriose lande di diversi pianeti. Tra passeggiate tranquille e disperate lotte per la sopravvivenza, abbiamo avuto modo di capire cosa rende il gioco sviluppato da Hello Games un’esperienza ludica unica nella sua specie. Abbiamo riassunto le nostre sensazioni in cinque punti principali che vi permetteranno di capire perché, secondo noi, No Man’s Sky è un viaggio che vale la pena di affrontare.

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1.Esplorazione

“Fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza”. Così recita Ulisse, il leggendario esploratore della mitologia greca, nella Divina Commedia di Dante Alighieri. Durante la nostra avventura in No Man’s Sky, abbiamo avuto modo di pensare spesso a questa citazione. Odisseo, secondo l’immaginario collettivo, è diventato il simbolo della curiosità e dell’uomo disposto a spingersi oltre qualsiasi limite pur di soddisfare la propria sete di conoscenza. Celebre è l’episodio che vede l’epico eroe disposto a farsi legare all’albero della nave pur di ascoltare l’affascinante canto delle sirene. Ulisse non è solo questo: il personaggio è noto anche per la sua furbizia e intelligenza, qualità che utilizza con maestria per cavarsi dagli impicci in terre straniere e ostili.

In No Man’s Sky ci è sembrato di vivere una versione futuristica del protagonista dell’Odissea. Alla continua ricerca dell’ultima creatura abitante ogni pianeta visitato, della pietra eretta contenente la storia di questo ignoto universo, ci siamo spinti oltre i limiti imposti dalle dimensioni del nostro inventario, affrontando le continue minacce ambientali che si frapponevano fra noi e il nostro scopo. Abbiamo vagato per diversi Sol alla ricerca di un ignoto esemplare che si è rivelato essere un volatile col corpo di pipistrello e la testa di pinguino. Abbiamo combattuto, in senso quasi letterale, contro una violenta tempesta che sembrava non voler finire mai. Alla fine abbiamo vinto noi: la nostra curiosità era stata momentaneamente soddisfatta, ma la nostra voglia di scoprire nuove terre non si era affatto pacata. Era di nuovo tempo di viaggiare ed esplorare…”Itaca” può ancora aspettare.

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2.Lasciare il segno
Spesso, chi si interroga sul significato vero della vita, risponde dicendo “L’importante è lasciare un segno”. Nelle persone a cui teniamo, nel settore in cui lavoriamo o semplicemente in ciò che ci piace fare, ci siamo resi conto che costantemente cerchiamo di lasciare una traccia inconfondibile per qualcuno che può usufruire del frutto dei nostri costanti sforzi. Un’impronta indelebile del nostro passaggio in un determinato luogo è come un elisir di lunga vita che ci permette di accedere ad una sorta di immortalità e di partecipazione attiva in un luogo e tempo anche molto lontano.

Una delle caratteristiche più sorprendenti di No Man’s Sky è quella di poter dare un nome a tutte le proprie scoperte, oltre a segnarle automaticamente con l’etichetta “Scoperto da *PSN ID*”. Qualsiasi altro giocatore che in futuro visiterà un sistema o un pianeta scoperto da voi, dovrà chiamarli usando le parole (o insiemi di lettere) che voi avrete deciso. È possibile assegnare un nome anche alle creature o piante sconosciute che si parano dinanzi l’alter ego digitale, identificando così intere specie di flora e fauna. Durante queste due settimane di viaggio, abbiamo rinominato il 90% delle scoperte fatte, consci del fatto che stavamo prendendo parte ad un processo quasi creativo, definendo l’immagine acustica di qualcosa che sarebbe diventato nostro e, allo stesso tempo, di tutti. Abbiamo lasciato una nostra traccia: Saremmo stati identificati da quel momento in avanti come coloro che avevano scoperto quella infinitesimale porzione di universo, coloro che hanno stabilito le regole secondo cui le cose presenti in essa vengono chiamate. In No Man’s Sky è possibile diventare eterni.

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3.Evoluzione
Una delle scene più significative della storia del genere di fantascienza è quella presente in 2001: Odissea nello Spazio. In questa è possibile assistere ad un primate che prende un osso e colpisce con violenza i rimanenti resti dello scheletro di un animale morto. La sequenza, tanto bella quanto evocativa, sta a significare l’evoluzione dell’uomo, consapevole, da quel momento in avanti, di poter utilizzare uno strumento per facilitare la propria sopravvivenza e migliorare la propria qualità della vita.

In No Man’s Sky questo concetto è ben presente, nonostante il giocatore rivesta i panni di un esploratore spaziale dall’equipaggiamento iniziale di natura tecnologica relativamente avanzata. Il “problema” risiede nel fatto che l’utente, in realtà, non è altro che un primitivo rispetto all’universo in cui si ritrova a muovere i primi passi. Per poter sopravvivere nello spazio è necessario evolversi, cosa che nel gioco di Hello Games è possibile attraverso tre elementi principali: inventario, economia e sapere. L’alter ego digitale, inizialmente, si ritrova a disposizione ben pochi slot da poter sfruttare per l’immagazzinamento delle risorse necessarie per la sopravvivenza. Siamo dunque chiamati ad una costante ricerca di potenziamenti per l’exo-tuta, di navi più spaziose e di armi capaci di supportare un maggior numero di attributi per dominare la natura circostante e piegarla alle nostre esigenze.

Fondamentale si rivela anche un sapiente adattamento alle logiche economiche vigenti. Guadagnare un grande quantità di unità è necessario per il miglioramento dell’equipaggiamento. Gli slot extra per l’inventario costano caro e bisogna anche saper distinguere un buon affare da una possibile spesa inutile. Spetta al giocatore capire quando vale la pena aprire il portafogli e decidere se vale la pena sborsare una cifra enorme per comprare un veicolo da 24 slot o meno.

Infine abbiamo l’elemento forse più importante di tutti per la vera evoluzione del personaggio: la conoscenza, il sapere. Oltre alla ricerca continua di nuove formule che permettano la creazione di modifiche importanti per i propri strumenti, il giocatore è chiamato anche all’apprendimento di un nuovo linguaggio e alla scoperta delle culture che vivono all’interno del mondo narrativo di No Man’s Sky. Quest’ultimo elemento si rivela fondamentale per la comprensione dei dialoghi con le creature aliene che incrociano il cammino dell’esploratore, permettendo di scegliere la giusta risposta tra le scelte multiple che si presentano durante una conversazione. In tale maniera, diventa possibile guadagnare il rispetto dell’interlocutore.

In breve, in No Man’s Sky l’evoluzione è il concetto principale su cui si basa la struttura di gioco. Solo attraverso essa è possibile comprendere il senso dell’esistenza del protagonista dell’avventura in questo ignoto universo. Solo grazie al corretto utilizzo degli strumenti a propria disposizione, il primitivo può evolversi e diventare, di fatto, uomo, creatura intellettuale e forte, capace di sopravvivere nel mondo in cui si muove.

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4.Vivere il proprio percorso
Uno degli stili di vita più affascinanti, sicuramente, è quello on the road. Sempre più spesso ci è capitato di leggere sui giornali o sul web di persone che lasciano il proprio lavoro, anche ben retribuito, e decidono di partire all’avventura, facendo del viaggiare uno scopo di vita vero e proprio. Nel vivere ogni istante nella sua pienezza, essi vedono concretizzarsi quel senso di libertà costantemente cercato dall’uomo della società moderna. Intraprendere un percorso che non vede limiti imposti da una vera e propria destinazione, ma che si auto-definisce in sé stesso, nel tragitto e nelle esperienze che si vivono durante questo peregrinare.

No Man’s Sky cerca di racchiudere questo concetto in un universo digitale in cui l’itinerario non è ridotto ad un singolo pianeta, ma si estende attraverso lo spazio e oltre 18 trilioni di corpi celesti. Nonostante l’obiettivo dichiarato del gioco sia quello di raggiungere il centro dell’universo, la vera esperienza ludica risiede nel piacere di lasciarsi trasportare dal viaggio stesso: una sorta di “On the Road 2.0”. Il giocatore si ritrova a seguire un percorso deciso solo dalla propria volontà, attraverso spazi virtuali che nessuno (o quasi) ha avuto modo di visitare precedentemente, muovendo ogni passo spinto da una propria libertà decisionale. Vedere un panorama con la consapevolezza di averlo trovato da soli e che, forse, un giorno, potrà essere condiviso da qualcun altro abbastanza fortunato da passare da quelle parti, è una di quelle sensazioni che non capita spesso di provare con un videogioco.

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5.Sentirsi infinitamente piccoli
Ogni tanto ci capita di alzare lo sguardo verso il cielo e di pensare a quanto piccoli siamo noi rispetto a tutto ciò che potenzialmente esiste. Nonostante una celebre citazione di Albert Einstein insinui in noi il dubbio riguardo la possibile infinità dell’universo, è innegabile il fatto che quest’ultimo rimanga comunque gigantesco rispetto al singolo essere umano. La nostra specie ha appena cominciato con i viaggi spaziali e sono innumerevoli le potenziali scoperte da fare. La meraviglia di sentirsi microscopici e di muoverci in qualcosa di così vasto che potremmo mai non comprendere a pieno, una vita che non sarà mai sazia di esperienze e di conoscenza, ma che abbiamo il compito di valorizzare il più possibile con ogni nostro gesto. Godersi la propria piccolezza per poter usufruire di una vastità enorme di spazio e opportunità per impiegare la nostra esistenza.

Uno dei più grandi pregi di No Man’s Sky è proprio quello di riuscire a replicare esattamente questa sensazione nel giocatore. Diciotto trilioni di pianeti sono parecchi e si vive la propria avventura nell’assoluta consapevolezza che difficilmente si sarà in grado di mettere piede su ogni metro quadro di ognuno di essi. Si crea, dunque, l’esigenza di girare la superficie del corpo celeste su cui si è atterrati fino a quando non ci si senta pronti per lasciarlo, con la voglia di scoprire cosa altro si celi nel gigantesco universo del gioco. Non si sarà mai in grado di vedere tutto, ma possiamo rendere la nostra esperienza il più possibile ricca e personale: godere di un’assoluta grandezza nella gioia di essere un punto infinitesimale di uno spazio gigantesco.

In sintesi, No Man’s Sky offre un’esperienza estetica in grado di coinvolgere attivamente il giocatore, portandolo a misurarsi con un universo enorme e sconosciuto. Il viaggio spaziale offerto da Hello Games è capace di emozionare e stupire il giocatore attraverso spazi tanto giganteschi quanto belli da esplorare. No Man’s Sky è un’esperienza da vivere “naufragando dolcemente” da un pianeta all’altro.

Andrea Zabbia, community PlayStation Italia (ID PSN: dark_james)

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