The Stork Burnt Down aggiunge una modalità multigiocatore online al suo
Fin dalla creazione di Home Improvisation, il nostro simulatore di assemblaggio di mobili / generatore di “arte moderna” domestica, ci siamo sempre divertiti a guardare gruppi di persone giocarlo insieme. Col tempo, ci siamo concentrati sempre di più sul multigiocatore e siamo felici di annunciare che, per la prima volta, potrete montare mobili online con giocatori di tutto il mondo.
Esatto, fra pochi mesi potrete “rovinare” le vostre amicizie e costruire mostruosità artistiche a distanza, rimanendo nella comodità del vostro salotto.
In onore di quest’annuncio, vorrei fare luce sul perché della nostra decisione di dare priorità alla modalità multigiocatore. Vorrei anche raccontarvi della nostra storia con i giochi in rete e di come abbiano influenzato il nostro processo creativo.
Innanzitutto, vorrei tornare a prima che “assemblaggio digitale di mobili” comparisse sui nostri CV, prima che fondassimo una compagnia e perfino prima che ci laureassimo ed entrassimo nell’industria videoludica.
Da studenti, il nostro team creò un gioco chiamato Black Oak Manor, un MOBA asimmetrico con case stregate generate in modo procedurale. Era davvero divertente e ci giocavamo con i nostri amici. Alle feste universitarie riscuoteva sempre successo ed eravamo decisi a lavorarci dopo la laurea.
Il passo successivo fu proporlo ad alcuni eventi indie, pensando che, nella peggiore delle ipotesi, avremmo ricevuto dei pareri autorevoli per migliorare il nostro lavoro… giusto? Beh, non è andata proprio così. Ecco il feedback che abbiamo ricevuto, nella sua interezza:
“Un’idea molto interessante.”
Col senno di poi, Black Oak Manor era imperfetto e presentava vari difetti, ma c’era un problema in particolare che ha segnato la condanna del gioco fin dall’inizio: giocarci era troppo complesso.
Erano richieste quattro persone che giocassero in locale su uno schermo, con un altro giocatore connesso su un dispositivo a parte per controllare il boss. Servivano quindi due dispositivi, una connessione di rete, quattro controller e un mouse.
In un certo senso, il progetto era destinato a fallire fin dall’inizio, perché non avevamo pensato a come i giocatori avrebbero voluto giocare. L’avevamo sviluppato per noi, oltre che per loro, e di conseguenza il prodotto finale era scomodo da utilizzare.
Con Home Improvisation, abbiamo iniziato con un prototipo che permetteva di passare senza difficoltà dalla modalità singolo giocatore a quella multigiocatore. Lo sviluppo è poi proseguito da questo punto di partenza.
Al PAX East 2015, abbiamo scoperto che questo formato apriva molte altre possibilità. Abbiamo passato buona parte di quel weekend a guardare estranei che giocavano in completa libertà per competere, collaborare, condividere consigli, lasciare messaggi, completare, distruggere o trasformare le creazioni incompiute dei giocatori precedenti e, in generale, utilizzare il gioco in tanti modi diversi e originali. A un certo punto, un gruppo di 30 sviluppatori si sono radunati attorno a un unico schermo per creare assieme un magnifico “Chelfie”:
Ci siamo resi conto che Home Improvisation è un gioco a modalità libera, non solo nel senso che ha pochi obiettivi, ma anche perché i giocatori, anche se non si conoscono, trovano modi nuovi e unici di interagire. Questo ci ha ispirato. Portare il nostro gioco online è diventato il nostro nuovo obiettivo, così che i giocatori possano dare sfogo senza limiti alla loro creatività.
La nostra nuova modalità multigiocatore online permetterà ai giocatori di entrare e uscire dalle partite liberamente. Non vediamo l’ora di scoprire come verrà sfruttata e cosa riuscirete a inventare. Speriamo anche che giocare online con degli sconosciuti sia tanto divertente quanto farlo in locale con gli amici.
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