Cominciate a fare riscaldamento...
Guitar Hero Live uscirà per PS4 tra sole due settimane! Gli appassionati di giochi musicali, me compreso, ricordano con affetto gli innumerevoli tentativi (speriamo a buon fine!) di imparare i brani più difficili della serie: Jordan in Rock Band 2, Through the Fire and Flames in Guitar Hero 3 e così via.
Ovviamente, appena ho avuto l’occasione di parlare con qualcuno di Activision la mia prima domanda è stata: “Qual è il brano più difficile di Guitar Hero Live? “.
Con il loro aiuto sono riuscito a raccogliere le opinioni di alcuni membri del team di Guitar Hero Live presso lo sviluppatore Freestyle Games. Vediamo cos’hanno da dire!
Megadeth – Hangar 18 (Aaron Grimes, progettista MIDI)
“Questo brano è reso difficile dalla ritmica degli assoli. Marty Friedman suona in modo molto preciso e sfrutta tutta la lunghezza del manico, come si può vedere dalla trascrizione. Per imparare il brano conviene tenere d’occhio le pennate prima della sezione con hammer-on e pull-off, poi lasciare che l’altra mano faccia il resto!”.
Alter Bridge – Cry of Achilles (Nathan Coppard, progettista gioco senior)
“Il brano comincia con un’intro acustica, che è più difficile di quanto sembri perché evidenzia ogni singolo errore. Una volta superata bisogna affrontare il riff della strofa, una ritmica complicata da suonare con precisione. Se non ci si perde sui cambi di tempo si arriva all’assolo: l’occasione migliore per fare un po’ di scena. Poi resta solo l’outro, che è una vera e propria prova di resistenza. Se non si finisce alla grande, tutto il resto del brano non conta niente.
Le innumerevoli difficoltà del brano vi potrebbero impedire di seguire la storia narrata dal video animato: solo i più bravi potranno permettersi di rilassarsi e godersi la grafica mentre le loro dita vanno alla velocità della luce”.
Lamb of God – Ghost Walking (Mike McLafferty, progettista audio)
“Un classico riff alla Lamb of God, che mescola un sapore vagamente blues con momenti inaspettati di difficoltà tecnica, per poi cogliervi di sorpresa con lunghe e complesse sezioni ritmiche. Come se non bastasse, all’apice del brano comincia un assolo da spaccarvi la faccia. È una canzone complessa da padroneggiare, ma ne vale la pena per la soddisfazione di azzeccare tutti i riff.
Il riff acustico iniziale richiede di passare velocemente da una corda all’altra (ovvero dai tasti bianchi a quelli neri) e comprende anche molte pennate aperte: dovrete diventare velocissimi nel cambiare corda. Poi vi toccherà fare i conti con le complesse strutture ritmiche, che usano le pennate aperte per creare un pedale per i riff. Poi arriva l’assolo… bestiale.
Una bella caratteristica di GHTV è che non vi caccerà dalle sessioni, permettendovi di ascoltare i riff più volte per memorizzarne le strutture: potrete quindi impararli “pezzo per pezzo”. È così che ho imparato a suonare il riff introduttivo di Ghost Walking: una nota alla volta, con calma e concentrazione.
Certo, potreste anche diminuire la difficoltà, ma per me è sbagliato! Dovrete assicurarvi di sfruttare al massimo hammer-on e pull-off (le gemme scintillanti), per non stancare il braccio che dà le pennate. Non c’è niente di più bello da vedere che un chitarrista che si mette in posa mentre suona con una mano sola (beh? È fortissimo!).
Poi arriva l’assolo, che vi porterà via un bel po’ di tempo. Io non l’ho ancora imparato tutto. È fondamentale conoscere bene il brano, per cui consiglio di ascoltarlo un po’ di volte per memorizzare le variazioni nella melodia. Continuate a sfruttare hammer-on e pull-off: è probabile che non riuscirete a star dietro a tutte le pennate!”.
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