L’Elefantauro di God of War: Ascension è un Minotauro ibrido che possiede caratteristiche uniche all’interno dell’universo di God of War. Potremmo definirlo l’evoluzione del Minotauro o, perché no, un suo antenato. Per risolvere ogni dubbio, ci siamo rivolti all’ormai famoso grafico dei bozzetti Izzy. Si parte!
Dopo aver scoperto i segreti del processo creativo del mostruoso Polifemo, andiamo ora a sviscerare un nuovo cattivone di God of War: l’Elefantauro! Raccontaci come è nato e come sei riuscito a trasformare una creatura tanto nobile in questo terrificante colosso.
Izzy: Per God of War III, lavorai all’Argus Berserker, che fu poi tagliato dal gioco completo. Mentre buttavo giù alcuni schizzi per quel personaggio, preparai l’immagine di un elefante completamente ricoperto di sangue, come un gladiatore. Quel disegno venne accantonato, ma da allora ho sempre desiderato poter realizzare un altro mostro spaventoso ispirato agli elefanti.
L’Elefantauro è nato in un primo momento come la versione aggiornata per God of War: Ascension del Minotauro di God of War III. Avevamo deciso di realizzare una nuova tipologia di Minotauro, così ho buttato giù un po’ di nuove idee per questo mostruoso erbivoro. Mi sono messo d’impegno, cercando di elaborare una versione aggiornata della creatura classica, ma continuavo a ricadere nei soliti stereotipi del passato. Non ero soddisfatto dei risultati, per cui ho iniziato a ispirarmi a fonti sempre più esotiche. Ho tirato fuori versioni antropomorfe di tori, yak, orsi, lucertole, tartarughe e persino rinoceronti… Dentro di me, però, sapevo di voler tornare sull’idea dell’elefante.
Tra l’altro, è risaputo come i “nobili e pacifici” elefanti si comportino a volte da veri *******. Una volta in Thailandia me la sono vista brutta con un elefante che si divertiva un mondo a lanciarmi continuamente nel fiume Kwai. Anche la gente del posto si stava divertendo parecchio. Dopo quell’esperienza, tuttavia, ho capito chi sono veramente gli elefanti: i bulli della foresta! Quindi, come artista, mi sono ispirato a quel trauma umiliante per rendere questo mostro un vero bastardo. Si inserisce perfettamente nell’universo di God of War.
Questa serie è nota per il suo approccio innovativo e visivamente straordinario alle immense creature della mitologia dell’antica Grecia. Quanto è complicato doversi spingere sempre un passo avanti nella progettazione di creature leggendarie?
Izzy: La progettazione dei personaggi per una serie come questa è tanto un onere quanto un onore. Hai la fortuna di essere pagato per disegnare mostri e parti anatomiche pruriginose. Sei elettrizzato dall’opportunità di partecipare a un progetto incentrato su una mitologia “pompata”, ricca di storia e di simbologie stimolanti. Il rovescio della medaglia è la necessità di doversi sempre migliorare.
I nostri standard di “cattiveria” per i personaggi sono così alti che spesso ti ritrovi sottoposto a una pressione devastante. Il compito della mia squadra è semplice: dobbiamo spaccare. Sempre. È una vera impresa ma, proprio come Kratos, ci rimbocchiamo le maniche, ci buttiamo nella mischia e affondiamo nella carne di questi mostri!
A una prima occhiata, l’Elefantauro sembra un gigantesco energumeno con seri problemi a gestire la collera. Eppure, se ci si sofferma sui particolari, si notano tantissimi dettagli. Indossa una vera e propria tenuta da battaglia. Tutto, dalle zanne ricurve alla proboscide chiodata, fino alla sua enorme mazza da guerra delle dimensioni di un uomo, sembra dire “questo è un boss finale”! Perché lo avete dotato di così tanti strumenti offensivi?
Izzy: Il Minotauro dell’ultimo episodio di God of War era una belva selvaggia. Abbiamo valutato alcune versioni in cui la creatura era corazzata, e un po’ più intelligente, ma alla fine abbiamo preferito un approccio primitivo. Penso che l’Elefantauro sia il connubio perfetto tra violenza cieca e astuzia omicida. Sentivo che dovesse avere delle armi e un’armatura che fossero letali, ma senza sacrificare l’eleganza. Alle zanne sono fissate delle lunghe lame affilate, e stringe nella proboscide un caestus elefantiaco.
Lo scopo è quello di conferirgli l’aspetto di un poderoso guerriero di arti marziali che sa perfettamente come utilizzare i propri strumenti. Solo l’Elefantauro può brandire una mazza così devastante. Mettendo in pausa il video di gioco dell’E3, si capisce che è fatta con le zanne degli avversari sconfitti. Mi piace inserire all’interno di ciascun progetto dei sottotesti storici e culturali, e quando guardo questo particolare mi immagino la sua cultura di provenienza.
Per ulteriori informazioni sull’Elefantauro, inclusi altri bozzetti, visita subito il sito web di God of War.
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