L’esperienza completa di Doom per la prima volta su PS3

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L’esperienza completa di Doom per la prima volta su PS3

The full Doom experience comes to PS3 for the first time

Doom 3: BFG Edition uscirà per PlayStation 3 a ottobre 2012 e presenterà i primi due indimenticabili titoli della serie. Ciò significa che, per la prima volta, potrete giocare alla serie completa di Doom su PS3 e comprendere il motivo per cui questi giochi hanno assunto il ruolo di sparatutto più influenti di tutti i tempi.

All’ E3 2012 abbiamo parlato con Eric Webb, producer di id Software, per scoprire come il gioco sia approdato su PS3.

Come si collocano questi tre giochi nel panorama videoludico per PS3?

Eric: penso che abbiano trovato una posizione di tutto rispetto. Quando abbiamo cominciato a lavorare al progetto, una delle prime questioni che abbiamo approfondito è stata la padronanza dei comandi. Il controller wirelessDUALSHOCK 3 e le sue levette sono perfette per un gioco di questo tipo. Il titolo assume una nuova dimensione in termini di controllo, come se fosse un’esperienza mai provata prima. Anche per questo credo che sia ottimo per PS3.

Quali sono i punti di forza del nuovo 3D stereoscopico implementato nel gioco?

Eric: la prima volta che lo abbiamo visto in 3D siamo rimasti davvero colpiti. John [Carmack, co-creatore della serieDoom] ha analizzato varie versionidel gioco per aiutarci a capire come implementare al meglio tale tecnologia. Come per l’aggiunta dei comandi DUALSHOCK 3 alDoom originale, il 3D rendeDoom 3un’entità “viva”.L’esperienza di gioco è molto interessante. La visione periferica è praticamente annullata eil giocatore viene “risucchiato” negli scenari. Potrei perfino affermare che sia la miglior implementazione del 3D stereoscopico mai vista prima. È assolutamente immersiva.

Avete mai pensato alle funzionalità di PlayStation Move?

Eric: Non volevamo intaccare le meccaniche di gioco originali. PlayStation Move è una tecnologia fantastica, ma avremmo dovuto cambiare il funzionamento di base del gioco, discostandolo dall’esperienza classica.

E riguardo ai primi due giochi della serie? Li avete riprogettati per PS3?

Eric: sono conversioni fedeli all’originale, ma adesso girano a 60 fotogrammi al secondo, perfino in modalità su schermo condiviso per quattro giocatori. Su un televisore di grandi dimensioni l’effetto è decisamente eccezionale. I ragazzi hanno praticamente riscritto il codice per adattarlo a PS3.

Quali sono i punti di forza di Doom 3 rispetto a giochi come Uncharted 3: L’inganno di Drakee la serie Call of Duty?

Eric: ai tempi dello sviluppo della versione originale di Doom 3, una delle cose di cui vado particolarmente fiero è il fatto che id Software sia stato uno dei primi studi ad avvalersi di un animatore di film per conferire al gioco un taglio cinematografico. Oggi, questo tipo di interazione è piuttosto comune. Gli addetti ai lavori di entrambi gli ambiti collaborano sempre più spesso per infondere nei giochi la componente cinematografica.

Ritengo che il gioco sia attuale. Al lancio della versione originale era necessario disporre di un PC molto potente. Adesso, su PS3 gira senza problemi a una risoluzione di 720p. Sinceramente, credo che si tratti della migliore conversione possibile. Le dinamiche di gioco sono entusiasmanti, la grafica eccellente e lo stile altrettanto. È un titolo che non risente dello scorrere del tempo.

Nel gioco avete aggiunto la torcia montata sulle armi. Avete modificato altro per PS3?

Eric: stiamo migliorando le texture di personaggi e mostri. Abbiamo riscritto il codice di rete per perfezionare l’esperienza multigiocatore. Inoltre, abbiamo aggiunto il Lost Mission Pack, che include sette nuovi livelli. Aggiungono contenuti narrativi a partire da un certo punto della storia principale, ma senza allontanarsi troppo dalla trama, in modo da risultare perfettamente integrati all’evolversi della vicenda. Il giocatore assume il controllo di un altro personaggio in una parte diversa della base, ma il mondo di gioco è lo stesso.

Per molti giocatori, la serie Doom ha rappresentato un “percorso formativo” nel contesto degli sparatutto in soggettiva. Qual è stata la reazione a questa versione?

Eric: siamo rimasti piacevolmente sorpresi dal feedback dei visitatori al nostro stand. Doom è molto importante per noi, ci abbiamo lavorato con passione. Tuttavia, non sai mai quale possa essere la reazione del pubblico fino a quando non ci si confronta con eventi come l’E3. Eravamo convinti che la rimasterizzazione del titolo fosse una buona idea ed è stato fantastico vedere John [Carmack] così entusiasta della componente 3D, poiché ha reso possibile l’implementazione di nuova tecnologia nel gioco e ha dato nuovi stimolial team creativo. Ma si sa che le reazioni del pubblico sono imprevedibili…

Ho saputo di persone che hanno avuto le esperienze più disparate con i loro primi videogiochi. Per quanto riguarda la mia prima volta con il Doom originale, mio padre mi regalò il gioco su floppy disk. Questo mi insegnò due cose: primo, mio padre era un grande; secondo, non avevo idea di come fossero riusciti a creare un gioco del genere, ma sapevo che dovevo lavorarci anch’io.

Buona parte del team che ha lavorato allo sparatutto futuristico RAGE ha contribuito a questa nuova edizione. Qual è stato il loro apporto a Doom 3: BFG Edition?

Eric: i ragazzi hanno imparato molto riguardo all’utilizzo dell’intelligenza artificiale, rendendola una componente di gioco credibile. Quando hanno cominciato a lavorare a Doom 3: BFG Edition, avevano a disposizione un kit di strumenti incredibile e hanno potuto concentrarsi sulla creazione di un’esperienza memorabile, invece che sulle difficoltà tecniche, per giungere alla fine del gioco.

Come si affronta il bilanciamento tra le nuove componenti di gioco e quelle originali?

Eric: la tentazione è stata quella di apportare cambiamenti radicali a un gioco che conosci ormai da anni e che non ha più quella “freschezza” iniziale. Ci siamo concentrati soprattutto sul mantenimento dell’esperienza di gioco principale. Parlando con le persone in fiera, molte di loro non sarebbero state contente di avere la torcia come oggetto a sé stante. Perciò, la sua integrazione nell’arma principale ci è parsa come la soluzione più diretta. Ovviamente, qualcuno ha storto il naso per questa deviazione dallo stile di gioco originale…

Altri ancora ritenevano che il gioco fosse eccessivamente buio, così lo abbiamo illuminato maggiormente, fornendo alla visuale del giocatore una profondità più chiara. A questo punto, avremo due modalità: quella originale e immutata di Doom 3 e quella aggiornata.

L’implementazione dei trofei deve essere stata divertente…

Eric: Sì, abbiamo radunato il team di progettazione e iniziato un interessante brainstorming. Non è stato così semplice aggiungere i trofeia un gioco ormai consolidato, ma credo che i fan ne rimarranno soddisfatti.

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