Ciao!
Visti gli ottimi risultati ottenuti da Velocity, James Marsden di FuturLab, ci parlerà della colonna sonora di questo titolo!
Buona lettura!
Salve a tutti!
Il nostro nuovo gioco Velocity è stato pubblicato un paio di settimane fa e siamo entusiasti delle recensioni che ha ricevuto. Ne sono arrivate di eccezionali, per questo oggi vi parlerò di come è nata la colonna sonora di Velocity e di quanto sia fondamentale perseverare nel realizzare i propri sogni, sempre.
MUSICA
Da piccolo, all’età di 7 o 8 anni, mi piaceva “armeggiare” con il pianoforte. Non sapevo leggere la musica, ma riuscivo a suonare una melodia dopo averla ascoltata un paio di volte. Poi, con la pratica, imparai a suonare veramente. Trascorsi buona parte della mia infanzia a divertirmi con le tastiere giocattolo, scrivendo piccole composizioni e suonandole in pubblico.Durante la scuola media, tuttavia, feci infuriare la mia insegnante di musica perché non volevo eseguire tutti gli esercizi pratici che ci proponeva, ma intendevo concentrarmi solo sul primo e impararlo alla perfezione. Quando disse ai miei genitori che il mio comportamento ostacolava le lezioni, mi scoraggiai e non toccai più uno strumento, convincendomi che la musica non facesse per me.
VIDEOGIOCHI
A quel punto rivolsi la mia attenzione ai videogiochi, trascorrendo gran parte del tempo libero in una sala giochi che aveva aperto vicino a casa mia. A pochi mesi dal diploma mi chiesero cosa avrei voluto fare una volta terminata la scuola. “Creare videogiochi”, risposi senza quasi rendermene conto. Ma mi dissero che non avrei potuto intraprendere questa carriera, essendo negato in matematica.Ingenuamente, decisi di dare retta a quelle opinioni, con il risultato che, al termine della scuola, mi ritrovai senza alcuna prospettiva per il futuro. Frequentai un college artistico insieme a un amico, dedicandomi alla creazione di illustrazioni ispirate o in qualche modo legate al mondo della musica.
Durante il colloquio per iscrivermi alla facoltà di Belle Arti, l’esaminatore scorse rapidamente il mio curriculum e mi chiese se suonassi uno strumento. Al mio “No”, lui rispose con un “Dovresti”. Mi resi conto di aver rinnegato la mia passione per la musica da almeno dieci anni a causa di un semplice commento di un’insegnante di musica. Perciò investii il primo assegno del prestito studentesco in una tastiera di pessima qualità e ripresi a suonare.
La musica mi appassionò completamente. Invece di studiare Belli Arti, trascorsi i tre anni di corso a comporre musica. Scrissi qualche brano che suonai in pubblico, nei locali e nei club dell’università. Mi divertivo moltissimo! In occasione degli esami universitari presentavo filmati di “sound art” e installazioni interattive. Non erano esattamente ciò che i professori si aspettavano di vedere, ma era quello che volevo fare. Durante l’ultima esibizione, il mio tutor si avvicinò e mi disse: “I tuoi lavori sono più simili a giochi che a opere d’arte”.
CI RISIAMO!
Ebbene sì, l’avevo fatto di nuovo! A causa di un banale commento, avevo tralasciato una mia grande passione: i videogiochi! E dato che l’industria musicale stava già entrando in crisi, decisi di dedicarmi ai videogiochi e di imparare a programmare in Flash.Negli anni seguenti continuai a dilettarmi con la produzione musicale, creando almeno sette versioni diverse di un particolare brano che avevo composto all’università. Per me era una specie di ossessione ed ero convinto che avesse potenziale, contrariamente a quello che pensava il mio amico.
VELOCITY
Ed eccoci al 2010, l’anno in cui lo sviluppo del nostro primo gioco Coconut Dodge si avviava alla conclusione. Finalmente ero riuscito a creare una versione decente di quel famoso brano (anche il mio amico dovette ammettere che era “OK”), che sembrava la colonna sonora di qualche vecchio sparatutto spaziale. Fu proprio quel brano dai toni “eroici” e dalla melodia incalzante a darmi l’idea di creare un gioco basato sul salvataggio delle persone!Sapevo che le mie capacità di producer musicale non erano certo a livello professionale, quindi inviai quel brano (insieme ad altri sui cui stavo lavorando) a Joris de Man, il della colonna sonora di Killzone chiedendogli se avesse potuto lavorarci sopra con un “budget indie”. E lui, con mio enorme piacere e stupore, accettò la proposta. Dalla nostra collaborazione nacque una colonna sonora di cui siamo entrambi più che soddisfatti. È stata di sicuro una delle esperienze creative più entusiasmanti e stimolanti della mia carriera.
Ora quello stesso brano è il sottofondo musicale di tutti i livelli “Critical Urgency” di Velocity:
Velocity Velocity è indubbiamente la prima opera professionale di cui vado fiero, e lo dico alla veneranda età di 33 anni! Forse avrei potuto arrivarci prima…
Erano stati amici e insegnanti a convincermi di non essere abbastanza bravo. So che queste sono esperienze condivise da molti artisti, perciò credetemi se vi dico di non rinunciare mai ai vostri sogni. Andate per la vostra strada e prima o poi li vedrete realizzati!
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