In attesa dell’imminente uscita di Resistance 3, arrivano nuovi retroscena, curiosità e notizie sul gioco e sul backstage.
Quando abbiamo deciso di realizzare Resistance 3, volevamo che si focalizzasse sull’emozionante storia di Joseph Capelli e sul suo durissimo viaggio per raggiungere New York. È un gioco violento, che mostra come l’umanità sia costretta a sopravvivere a ogni avversità. Un grande ruolo in tutto questo doveva essere rivestito dalla colonna sonora, a cui spettava il compito di trasmettere l’aspetto emotivo di R3. È stato un vero piacere per tutti noi lavorare alle musiche di Resistance 3 insieme al compositore Boris Salchow. Boris è stato una presenza costante, visionava il gioco e parlava spesso con il team. Desiderava essere coinvolto nella storia e creare una colonna sonora straordinaria, e noi eravamo più che sicuri che ce l’avrebbe fatta.
È stato anche un grande onore poter registrare le musiche di Resistance 3 con un’orchestra dei famosissimi Abbey Road Studios di Londra. Per la nostra colonna sonora è stato utilizzato lo stesso studio in cui incidevano i Beatles, e i nostri colleghi europei erano presenti per documentare tutto e offrirvi un dietro le quinte delle sessioni di registrazione.
Siamo davvero entusiasti dell’uscita di Resistance 3 la prossima settimana. Speriamo che non vi siate persi le notizie riguardanti il nostro programma di ringraziamento per i giocatori della beta di R3 e la nuova patch 2.05 per la beta (avete a vostra disposizione ancora pochi giorni per giocare e valutare). La beta è disponibile per tutti nello Store. Per gli ultimi aggiornamenti, seguite Insomniac Games su Twitter, date il vostro “Mi piace” su Facebook o unitevi alle discussioni su MyResistance.net o su eu.playstation.com.
mi domando perchè ancora i giochi non vengano riconosciuti come forma d’arte?
beh la tua è una domanda molto interessante e che avrebbe bisogno di un post a parte. Credo che il motivo principale è da ricercare nel fatto che chi potrebbe contribuire ad alimentare un concetto del genere, cioè considerare i giochi una forma d’arte, continua a considerarli un’attività ludica ad esclusivo uso e consumo dei bambini, quando tutti sappiamo bene che non è così (non a caso Resistance3 è un gioco PEGI +18).