Movie Poster of the Week: il Meglio del 2010

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Ciao a tutti! Ci parla Adrian Curry – Columnist, MUBI.

Love Still Here

1 (ex aequo): IO SONO L’AMORE e I’M STILL HERE

Le mie due locandine preferite del 2010. Una, per un film tra i miei preferiti di quest’anno; l’altra, per uno che non ho nemmeno visto (non per mancanza di voglia, anche se la confessione di Casey Affleck nel weekend di apertura ha un po’ smorzato il mio entusiasmo). Un’accoppiata perfetta.

Apprezzo molto le locandine semplici, che si avvalgono di un carattere tipografico scelto alla perfezione e sovrapposto a uno splendido fotogramma del film, ma queste sono su un altro livello. Innanzitutto, le loro immagini sono più ritratti che fotogrammi del film (Tilda Swinton elegante come non mai, Joaquin Phoenix scientificamente trasandato); inoltre, i titoli sono in primo piano tanto quanto le immagini, apparentemente le combattono, potenzialmente le soffocano e alla fine le abbracciano. È bello vedere grazie e corsivi usati con così tanto stile nell’epoca del minimalismo sans-serif. Vorrei solo che Io sono l’amore non avesse dovuto dedicare tanto spazio al billing, che I’m Still Here ha accantonato totalmente (dando invece un riconoscimento ai designer e al fotografo). I Am Love è una creazione di The Refinery, I’m Still Here della mitica Kellerhouse, che ha disegnato anche il mio poster preferito del 2009.

Black Swan

3. CIGNO NERO – BLACK SWAN
Le locandine più discusse e bloggate dell’anno? Una serie di quattro serigrafie teaser in edizione limitata di Cigno Nero – Black Swan, create dai designer UK LaBoca. Sono davvero brillanti: non c’è molto da dire se non che vorrei tanto possederne un set. Questa era la mia preferita tra le quattro, quella che cattura meglio le sinistre trasformazioni e i malevoli accoppiamenti del film stesso.

Expendables

4. I MERCENARI
La fiera delle stelle d’azione di Sylvester Stallone, The Expendables (un favorito a sorpresa di alcuni del team di MUBI), ha ostentato la solita massa di poster dei personaggi e di gruppo (su IMP Awards ci sono ben 22 diversi design), nessuno dei quali era particolarmente speciale. Questa locandina messicana splendidamente illustrata era tutta un’altra storia.

American

5-7. THE AMERICANAND EVERYTHING IS GOING FINECARLOS
La vendetta del monocromo. Anche se non è perfetta, la locandina di The American è stata comunque una boccata d’aria fresca durante la scorsa estate (l’unico tra i poster della mia lista che abbia visto sulle piattaforme della metropolitana). Sam Smith ha raccolto il guanto di sfida dello stile action movie anni ’60 gettato da The American con la locandina egualmente retrò di Carlos, creando qualcosa di più vero con cui anche Movie Poster of the Week ha avuto a che fare (il che mi rende orgoglioso). C’è poi il poster duotono del documentario su Spalding Gray di Steven Soderbergh, And Everything is Going Fine, incluso perché è un capolavoro di semplicità e non solo perché sta bene con gli altri due. A dire il vero, starebbe benissimo anche appeso accanto a…

Fish Tank

8. FISH TANK
Il poster australiano di Fish Tank di Andrea Arnold (un altro dei miei film preferiti dell’anno), creato da Jeremy Saunders (inventore delle forbici di Antichrist), è quello che centra il bersaglio, trasmettendo sia l’esuberanza di Katie Jarvis che il suo isolamento in una casa popolare. E Jarvis sembra davvero galleggiare in un acquario (se solo Criterion avesse usato il design di Saunders al posto di questo). Ha anche una delle migliori soluzioni contro l’eccesso di testo (citazioni, premi, strilli, riconoscimenti e chi più ne ha più ne metta) che abbia visto di recente (e adoro le ombre che continuano l’effetto di galleggiamento). Tra gli altri design meritevoli, più in basso, c’è anche The Parking Lot Movie, sempre di Saunders.

Sweetgrass

9. SWEETGRASS
Ho già detto che amo i caratteri tipografici scelti alla perfezione e sovrapposti a uno splendido fotogramma del film? Questo potrebbe essere il miglior esempio che abbia visto quest’anno. Helvetica (Neue Ultra Light), torna! Ti perdoniamo tutto.

Enter the Void

10. ENTER THE VOID
Dal minimalismo al massimalismo. Non ho davvero apprezzato questa locandina finché non ho visto il film, ma ora so quant’è adatta a veicolare il suo sgargiante universo al neon e la sua vertiginosa onniscienza. Non ho nemmeno la certezza di come sia stato fatto, questo poster: è una foto? Un’illustrazione? Adoro anche i riconoscimenti in font multipli che scendono lungo il lato della locandina (gli stessi che vengono trasmessi con effetti stroboscopici durante la sequenza iniziale del film). Per apprezzarne pienamente l’effetto e i dettagli, fate clic qui.

Sentitevi liberi di non essere d’accordo (come, niente Inception?), ma qui sotto troverete il resto della mia top 40 delle locandine cinematografiche del 2010, in nessun ordine particolare se non quello deliberatamente estetico. Buon anno a tutti.

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