Bionic Commando – Recensione

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Il titolo Bionic Commando sicuramente suona familiare a molti retrogamer, con ricordi che si focalizzano fra la versione casalinga 8 bit e il famoso Coin-up, un capolavoro che allora si era ritagliato un po’ di successo fra i fan degli action game.
A distanza di ben 22 anni (cioè dal lontano 1987) come già successo per altri titoli, risorti con una nuova veste grafica, approda su PS3 il nuovo Bionic Commando, progettato da Grin.

La storia rivede Nathan Spencer, armato come al solito del suo braccio bionico, con l’importante compito di fermare i terroristi che nel frattempo seminano il panico e radono al suolo Ascension City.

Il titolo nasce come un action 3D, che trova fondamentalmente la sua forza in due aspetti :

– Il primo è muoversi nei livelli con l’ausilio del braccio bionico, dondolandosi fra i vari appigli presenti nei livelli per raggiungere la meta. Elementi importanti per riuscire in questa impresa sono: il mirino dinamico sullo schermo, il quale, quando si troverà in presenza di un appiglio a portata di tiro, si colorerà di blu; la pressione del grilletto L2 da rilasciare con il giusto tempismo. Inutile aggiungere che in questa fase anche la velocità è fondamentale, quindi in caso il nostro personaggio proceda troppo lentamente, sarà necessario eseguire qualche oscillazione in modo da riacquistare velocità e proseguire speditamente.

– Lo scontro con i vari nemici presenti nel gioco, in questo caso avremo a disposizione due elementi: armi da fuoco e il fido braccio bionico.
Le armi a disposizione sono di vario tipo: si partirà in ogni livello con una pistola e un po’ di granate, successivamente avremo la possibilità di portare con noi un’arma extra come, ad esempio, un fucile a pompa, un lanciagranate o un lanciamissili.
Parlando invece del braccio bionico, le varie mosse a disposizione si aggiorneranno e aumenteranno nel corso dell’avventura e permetteranno a Nathan di eseguire mosse di varia natura, colpi sempre più potenti e la possibilità di agganciare nemici o oggetti.

Dopo aver analizzato i due aspetti principali del game play, vorrei soffermarmi su qualche difetto: tornando all’aspetto “platform” di Bionic Commando, nonostante un tutorial iniziale, le sezioni che ci vedranno oscillare da una piattaforma all’altra possono portare facilmente alla fatidica scritta “ game over “: questo a causa della gestione della telecamera, spesso più croce che delizia nel mondo videoludico, che nei momenti concitati tende a non farci focalizzare bene gli appigli successivi mettendo il giocatore in difficoltà. Parlando invece degli scontri con i nemici, punto il dito contro l’IA dei nemici: quest’ultimi risultano infatti lenti e prevedibili. Come ultima nota negativa aggiungerei, a mio avviso, i tempi di caricamento piuttosto lunghi, il che, può diventare frustrante, specialmente in quelle sezioni in cui si muore con frequenza

Passando al reparto grafico, anche questo gioco Capcom rispetta come sempre gli standard della next generation. Inoltre un applauso meritano la cura nei dettagli delle ambientazioni e del protagonista, riprodotto con cura, sia nell’aspetto che nelle animazioni.

Concludo dicendo che Bionic Commando sicuramente convince rispetto anche ad altri giochi risorti sotto una nuova veste grafica a distanza di tempo. Se siete fan di Bionic Commando e Nathan Spencer e amate questo genere di giochi , credo che non vi dispiacerà giocarlo, tenendo comunque conto di fattori come la scarsa longevità e la difficoltà eccessiva in determinati punti.

A voi 😉 !

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