La scorsa settimana abbiamo avuto il piacere e l’onore di ospitare nei nostri uffici il presidente di Sony Computer Entertainment Europe, Andrew House, l’uomo a capo del business PlayStation in 99 paesi tra Europa, Africa, Australasia e Medio Oriente. Come potrete immaginare, la sua visita non poteva passare inosservata e numerosi giornalisti della stampa nazionale hanno chiesto di poterlo intervistare. Qui vi proponiamo un breve estratto dei temi trattati durante l’incontro del presidente SCEE con i giornalisti. Le sue parole sono da leggere sempre con grande interesse perché se c’è qualcuno che può dirci con cognizione di causa in che direzione va il mondo dei videogiochi in generale e il mondo PlayStation in particolare, ebbene quello è sicuramente Andrew House!
D.: Come sta andando PlayStation Move?
A.H.: In Europa abbiamo veduto, in poco meno di un mese, 1 milione e mezzo di pezzi. Si tratta di un ottimo risultato. L’obiettivo per quest’anno fiscale è del 10 – 20% rispetto alla base installata di PS3. Per i dati a livello mondiale dovremo aspettare dal momento che in Usa il controller è uscito 10 giorni dopo rispetto alla data del lancio europeo e in Giappone arriverà il 22 ottobre. Il motivo per cui i consumatori lo stanno scegliendo è che si tratta dell’unico controller che davvero si rivolge a tutte le tipologie di pubblico, dai casual gamers ai giocatori più incalliti. Credo che il successo sia dovuto proprio alla scelta di realizzare un prodotto trasversale. Non penso sia mai corretto spostarsi da un pubblico all’altro in modo netto: premia di più sviluppare prodotti trasversali. Inoltre il prezzo è davvero molto ragionevole. Oggi stiamo finalmente dimostrando che il rischio che ci siamo assunti con PS3 era in realtà un rischio calibrato.
D.: PlayStation Move potrebbe rappresentare un incentivo per le vendite di PS3.
A.H.: Lo è sicuramente. C’è stato un aumento delle vendite di PS3 del 20% a partire dal lancio di PlayStation Move.
D.: A volte si è avuta la sensazione che in qualche modo SCE fosse arrivata in ritardo. Penso a Move ma anche a un sistema come Qriosity, presentato a IFA lo scorso settembre.
A.H. In realtà per Move non siamo affatto arrivati in ritardo. Noi avevamo sperimentato questa tipologia di prodotti già ai tempi di PS2 con titoli come EyeToy. La verità è che si doveva arrivare nel momento giusto rispetto al cicli di vita del prodotto e all’evoluzione del pubblico. Lo dimostra il successo di Move, reso possibile anche dagli ottimi risultati che sta ottenendo PS3 da quando è uscita la versione slim a 299 euro.
Per quanto riguarda Qriosity, nell’area del network non avevamo una lunga esperienza. La nostra esperienza è stata costruita grazie a PS3 e PSN. E’ proprio per questo che poi è nata la divisione Sony Network Entertainment. Oggi è fondamentale che ci sia una comunicazione costante tra le diverse anime di Sony, e questo è rappresentato dal Make.Believe.
D.: Come va il mercato dell’on line? Avete i numeri di PSN Plus?
A.H.: Non è ancora il momento di dare numeri, ma in 4 mesi siamo più avanti rispetto alle aspettative. In linea di massima gli abbonamenti sono in linea con l’andamento dei singoli mercati.
D.: E PSPgo? Non sembra aver premiato la scelta di avere un prodotto basato esclusivamente sul digital delivery…
A.H.: Fin dal suo lancio sul mercato a ottobre 2009, abbiamo sempre sottolineato che PSPgo rappresentava un’aggiunta e non una sostituzione. PSP è ancora sul mercato e si sta evolvendo rivolgendosi ad un pubblico “kids”. Si tratta di due prodotti diversi per due tipologie diverse di pubblico. La lezione è che certamente esiste un’audience che ha grande dimestichezza con il digital delivery, ma bisogna offrire un servizio tecnicamente molto accessibile. Molto dipende anche dalla tipologia di contenuto. I nostri MINIS sono perfetti per il digital delivery, mentre contenuti più “pesanti” sono meno indicati e di conseguenza meno apprezzati.
D.: E con il 3D cosa accadrà?
A.H.: Certamente i videogiochi hanno un ruolo molto importante per l’affermazione di questa tecnologia.
D.: E il 3D portatile?
A.H.: Non sono certo che si sia ancora pronti per una tecnologia soddisfacente sul portatile.
D.: Cosa progetta SCE per la fine dell’anno?
A.H.: E’ un momento molto interessante con diverse frecce al nostro arco: il lancio della PS3 slim con il taglio di prezzo avvenuto lo scorso anno, PlayStation Move che sta trainando anche le vendite di PS3, il 3D sia per i videogiochi che per il film in Blu-ray e una line up di contenuti estremamente accattivante da GT5 a Killzone 3 a Little Big Planet 2 e Socom. Inoltre è fondamentale l’impatto delle network application nell’esperienza di gioco e la capacità di generare community. E’ emerso un nuovo concetto di on line che non è rappresentato esclusivamente dal gioco in rete bensì dal formarsi e solidificarsi di community legate a determinati mondi: faccio l’esempio della community nata intorno a Little Big Planet o a SingStar.
D.: Le strategie di marketing?
A.H.: In passato abbiamo avuto una comunicazione molto accattivante ma al tempo stesso molto criptica. Con PS3 è nata l’esigenza di essere più chiari nelle nostre comunicazioni, dal momento che serviva spiegare con chiarezza tutte le potenzialità della console. Per questo motivo siamo diventati molto più diretti. Certamente ha inciso anche la congiuntura economica: diventa fondamentale comunicare il “value for money”.
D.: Perché scegliere PS3?
A.H.: Perché è il sistema di intrattenimento che combina innovazione hardware e contenuti: Blu-ray, 3D, Move, Video Delivery Service, MUBI e un’offerta di giochi molto trasversale.
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