L’horror psicologico Layers of Fear arriva il prossimo mese su PS4

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L’horror psicologico Layers of Fear arriva il prossimo mese su PS4

L'horror psichedelico di Bloober segue le vicende di un pittore tormentato dal suo passato

Un tragico passato. Un quadro incompiuto. E una mente instabile. Sono questi gli elementi essenziali dell’ambientazione di Layers of Fear, un nuovo horror psicologico che arriva su PS4 il 16 febbraio.

In Layers of Fear vestirete i panni di un pittore sconosciuto, tormentato dal suo tragico passato e fissato con il voler riconquistare ciò che ha perduto. La sua unica consolazione è perdersi nella sua pazzia e cercare di portare a compimento l’opera della sua vita, la sua opera magna. Il gioco è un thriller psichedelico, di atmosfera, la cui trama si incentra sulla ricerca della perfezione e sul rischio di esserne travolti.

Uno dei primi concetti che volevamo sviluppare era la focalizzazione sulle arti figurative, concetto che alla fine è diventato uno dei principali del gioco. Molti dei nostri artisti hanno una laurea specialistica in Arte e sono affascinati da quello che i nostri predecessori hanno realizzato. Nella nostra cultura abbiamo assistito per secoli a quadri inquietanti di omicidi e giudizi divini. Questi dipinti sono stati un’infinita fonte di ispirazione per molti fino ai giorni nostri. Quindi perché non reinterpretare questa fonte di ispirazione per un originale gioco horror? Ed è esattamente ciò che abbiamo fatto.

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Con la realizzazione di Layers of Fear, volevamo anche aggiungere una nuova prospettiva al genere horror introducendo un personaggio principale che vede il proprio mondo trasformarsi man mano che combatte con la propria follia e perde sempre più il contatto con la realtà. Sia l’ambiente ricco di opere d’arte sia la casa natale del pittore, inizialmente fonti di ispirazione e di realizzazione artistica, si sgretolano di pari passo alla psiche del personaggio, per dimostrare come la pazzia, l’ossessione e le disgrazie possano influenzare la mente delle persone, portando infine il giocatore a dubitare dei suoi stessi passi.

Immaginate di camminare in una stanza quadrata vuota. In ogni parete c’è una porta. Vi dirigete verso la prima e la trovate chiusa. Andate alla seconda e poi a quella dopo, ma per ognuna è la stessa storia. Poi vi guardate attorno e scoprite che tutte le porte sono svanite. Ci sono soltanto le pareti nude. Vi girate di nuovo. Avete sognato? C’erano davvero le porte o c’era qualcos’altro? Poi sentite la stanza che si restringe alle vostre spalle. Soffrite di claustrofobia? Ed ecco che compare un’altra porta. Aperta. Ma quello che c’è al di là non è esattamente come ve lo aspettavate.

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Questo è un piccolo esempio di come funziona il gioco e in che modo costruiamo la tensione e disorientiamo il giocatore. È stata una grande sfida per noi creare un gioco horror senza fare ricorso ai soliti eventi inaspettati che fanno fare una balzo sulla sedia o a orde di nemici che vi inseguono. Abbiamo progettato, realizzato il prototipo e testato tantissime volte le stesse versioni di una location per trovare quelli che potevano essere gli schemi del giocatore e capire come creare la tensione giusta.

È stato un lavoro immane e ci siamo ritrovati a mettere in gioco la nostra stessa mente, a discutere di come le nostre vite fossero state influenzate dalla famiglia, dal lavoro e dalle disgrazie. Penso di poter affermare che la creazione di Layers of Fear abbia avuto un effetto terapeutico su tutti noi. Ma crediamo di essere riusciti nel nostro intento: la creazione di un gioco horror in cui i momenti di paura derivano dall’ambiente invece che dal solito putrido zombie senza volto che vuole mangiarti il cervello. Un gioco che rimane dentro di te anche molto tempo dopo che hai finito.

In Layers of Fear, più si esplora e ci si addentra nel mondo del gioco, più gratificante diventa la storia. Abbiamo disseminato tantissimi oggetti personali, appunti, foto e scritte sui muri che espandono la trama e vi fanno immergere nella storia, lasciando però allo stesso tempo ampio spazio alla fantasia. Capitolo dopo capitolo vi troverete a chiedervi che cosa sia davvero successo al personaggio principale.

Layers of Fear è un viaggio selvaggio, pauroso e psichedelico, che modifica la nostra percezione del mondo e fa riflettere sulla gravità delle tragedie e di come esse influenzino la nostra vita. L’horror è sempre stato il nostro forte, la nostra passione e ci auguriamo che anche a voi piaccia questo viaggio nella follia, così come a noi è piaciuto realizzarlo.

Se volete farci delle domande o dirci cosa ne pensate, potete farlo nell’area dei commenti.

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